CNA BALNEARI: “Il 18 marzo incontro unitario di tutti i sindacati balneari con la Regione Emilia-Romagna”

Visto il delicato momento che coinvolge le imprese del settore balneare, con una proposta del Governo non tutelante, come Cna Balneari dell’Emilia Romagna abbiamo ritenuto importante promuovere un incontro unitario (CNA Balneari, Confartigianato Imprese demaniali, FIBA e SIB) per capire a che punto siamo e come la stessa regione può intervenire nella difesa del nostro modello balneare.

L’incontro dal titolo “Riforma delle concessioni: a che punto siamo?” si svolgerà venerdì 18 marzo 2022 alle ore 10,00 e vi parteciperanno l’Assessore turismo e commercio della Regione Emilia-Romagna, Andrea Corsini, e molti Sindaci dei comuni costieri.

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Mangialardi (PD): “La Bolkestein non venga applicata alle concessioni ante 2009”

 

“Credo che siamo riusciti a dare un contributo serio e importante a questa mozione, stemperando la demagogia anti europeista con cui Fratelli d’Italia e Lega continuano a cavalcare strumentalmente la legittima protesta dei balneari.

 Lo abbiamo fatto valorizzando il grande lavoro svolto in Parlamento dal nostro Umberto Buratti e, in particolare, inserendo nel dispositivo finale l’impegno affinché la Regione Marche si batta per la non applicazione della direttiva “Bolkestein” almeno nei rapporti concessori instaurati prima del 2009, come previsto anche da una recente sentenza emanata dal Consiglio di Stato. Noi siamo per tutelare la libera concorrenza, ma è evidente che ciò non può essere fatto sulla pelle di migliaia di piccole imprese a carattere familiare che hanno sostenuto significativi investimenti, esponendosi anche a situazioni debitorie importanti”.

Così il capogruppo regionale del Partito Democratico Maurizio Mangialardi commenta l’approvazione all’unanimità della mozione sulle problematiche relative alle concessioni demaniali per finalità turistiche e ricreative da parte del consiglio regionale.

“Torno a ripetere – conclude Mangialardi – che governo e Regioni hanno il dovere di dare certezze ai nostri operatori balneari per evitare una crisi sociale, tenendo bene a mente che su questo settore strategico per la nostra economia incombe un grande rischio: quello che la ricchezza prodotta da queste imprese – ricchezza che oggi resta nel territorio contribuendo alla sua crescita – venga captata da grandi gruppi economico-finanziari impoverendo così la nostra comunità”.