Mangialardi (PD): “La Bolkestein non venga applicata alle concessioni ante 2009”

 

“Credo che siamo riusciti a dare un contributo serio e importante a questa mozione, stemperando la demagogia anti europeista con cui Fratelli d’Italia e Lega continuano a cavalcare strumentalmente la legittima protesta dei balneari.

 Lo abbiamo fatto valorizzando il grande lavoro svolto in Parlamento dal nostro Umberto Buratti e, in particolare, inserendo nel dispositivo finale l’impegno affinché la Regione Marche si batta per la non applicazione della direttiva “Bolkestein” almeno nei rapporti concessori instaurati prima del 2009, come previsto anche da una recente sentenza emanata dal Consiglio di Stato. Noi siamo per tutelare la libera concorrenza, ma è evidente che ciò non può essere fatto sulla pelle di migliaia di piccole imprese a carattere familiare che hanno sostenuto significativi investimenti, esponendosi anche a situazioni debitorie importanti”.

Così il capogruppo regionale del Partito Democratico Maurizio Mangialardi commenta l’approvazione all’unanimità della mozione sulle problematiche relative alle concessioni demaniali per finalità turistiche e ricreative da parte del consiglio regionale.

“Torno a ripetere – conclude Mangialardi – che governo e Regioni hanno il dovere di dare certezze ai nostri operatori balneari per evitare una crisi sociale, tenendo bene a mente che su questo settore strategico per la nostra economia incombe un grande rischio: quello che la ricchezza prodotta da queste imprese – ricchezza che oggi resta nel territorio contribuendo alla sua crescita – venga captata da grandi gruppi economico-finanziari impoverendo così la nostra comunità”.

Acquaroli su Bolkestein: “Necessaria la definizione nazionale della mappatura delle aree demaniali”

“Senza verifica l’applicazione della direttiva sarebbe una forzatura”

 

“La Regione Marche è al vostro fianco contro l’applicazione della direttiva Bolkenstein. Il rischio è quello di creare un danno enorme non solo alle imprese familiari che gestiscono gli stabilimenti balneari, ma al territorio stesso. Attorno al settore si è sviluppata infatti una filiera di eccellenza che coinvolge le imprese che gestiscono le aree demaniali e che si riversa anche su tutto l’indotto fatto di turismo, enogastronomia, cultura, artigianato e commercio”.

Lo ha detto il presidente della Regione Francesco Acquaroli che questa mattina, accompagnato dagli assessori Aguzzi, Baldelli e Castelli ha incontrato una rappresentanza degli imprenditori turistici balneari della ITB di San Benedetto del Tronto riuniti di fronte alla sede del Consiglio regionale di Palazzo Leopardi per una manifestazione. “Ci teniamo a sottolineare che siamo qui a sostegno del presidente Acquaroli perché lui e la sua giunta ci hanno dato il loro appoggio sin dall’inizio del mandato e si stanno spendendo per sensibilizzare i parlamentari ed il Governo nazionale sulla questione” ha specificato Giuseppe Ricci presidente nazionale ITB Italia.

Con lui anche alcuni rappresentanti dell’associazione di Rimini e di Viareggio. “Dobbiamo fare rete tutti insieme e ringraziamo la Regione Marche che in tutta Italia è la più disponibile nei nostri confronti. Per questo oggi siamo voluti essere qui” hanno aggiunto. “Il timore – ha proseguito Acquaroli – è anche che il cambio al timone di queste imprese, possa portare delle logiche che nulla hanno a che vedere con la storia e le tradizioni del nostro territorio e, come è successo in altre epoche per altri settori, si rischia veramente di distruggere un comparto trainante in Italia. La Regione Marche può coerentemente essere vicina a queste imprese sollecitando nelle sedi competenti della Conferenza della Regioni la necessità del completamento della procedura di mappatura a livello nazional delle aree demaniali e la verifica della sussistenza dei presupposti per l’applicazione della Bolkenstein. Senza mappatura qualsiasi atto sarebbe una forzatura che sottintende qualcosa di diverso”.

Nei giorni scorsi l’assessore al Demanio Castelli ha chiesto ai Comuni marchigiani di astenersi dall’emanazione dei bandi per le concessioni balneari, a fronte della necessità di una legge nazionale di riordino. “Nella giornata di domani – ha aggiunto Castelli – scadrà il termine per la presentazione degli emendamenti al dl Concorrenza. Monitoreremo scrupolosamente l’evolvere dei lavori parlamentari così da scongiurare, per quanto di nostra competenza, uno scenario che contrasterebbe con l’interesse dei territori e delle imprese italiane”. «Agenzia DiRE»  «www.dire.it»