Balneari: Zaia, “sto con chi manifesta a Roma, patrimonio rischia di essere perso”

 

“I rappresentanti delle imprese balneari che stanno manifestando a Roma hanno ragione: le Regioni e i Comuni stanno dalla loro parte. Il Veneto, capitale delle vacanze italiane, di sicuro e con tutta la convinzione possibile. Si rischia di abbattere uno degli asset più forti del turismo italiano”. Così il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, esprime il suo appoggio alle associazioni di categoria dei balneari Sib e Fiba, che stanno manifestando a Roma. “L’ho detto e non cambio idea – prosegue Zaia – solo riconoscendo il valore aziendale e l’indennizzo degli investimenti ai concessionari uscenti si possono tutelare realmente le imprese storiche che hanno creato e contraddistinto l’offerta balneare di qualità, nazionale e della costa veneta in particolare.

Non siamo mai stati contrari alle gare, ma riteniamo che sia necessario garantire l’ammortamento e la valorizzazione dell’esperienza professionale: elemento imprescindibile per scrivere il futuro delle concessioni demaniali. Parliamo di un patrimonio materiale e immateriale che dal 2024 rischia di essere perduto, cancellando così una pagina importante delle nostre spiagge e la forza del nostro turismo ricreativo”. E ha aggiunto: “Lasciare al gestore storico una sorta di avviamento di impresa è il riconoscimento del lavoro fatto negli anni in Veneto.

Parliamo di un comparto composto da oltre 660 insediamenti che versa allo Stato oltre 10 milioni di euro di canone all’anno. Non è assolutamente accettabile che nel provvedimento sulle concessioni approvato dal Governo compaia solamente il concetto residuo di ammortamento. In Veneto gli imprenditori hanno sempre investito milioni di euro nelle proprie attività, fonte di reddito per sé e per il proprio nucleo familiare e per questo motivo la Regione intende continuare a fare la sua parte chiedendo una correzione della norma”. (Adnkronos)

Concessioni balneari, l’allarme di Anci: “Più tempo per le gare”

 

“Per i Comuni è molto difficile portare a termine le gare entro il termine del 31 dicembre 2023 previsto dall’emendamento del governo – ha detto Decaro davanti alla commissione Industria del Senato -. Infatti vanno considerate le difficoltà legate alla verifica della documentazione sui titoli edilizi degli immobili compresi nelle concessioni. Se il decreto che indica i criteri per le gare fosse pubblicato oggi stesso, avremmo forti difficoltà a completare l’iter previsto, che per le nuove concessioni affidate con procedure selettive, prevede una decorrenza giuridica dal 1° gennaio 2024”.

 Con questa prospettiva, Decaro ha fatto presente la necessità di estendere il periodo per provvedere agli adempimenti. “La richiesta dell’Anci – ha proseguito il presidente – è di allungare il periodo transitorio per permettere alle amministrazioni comunali di espletare tutte le gare con maggior attenzione e oculatezza”. L’emendamento del Governo prevede che le concessioni balneari in essere, affidate senza procedura selettiva, abbiano efficacia fino al 31 dicembre 2023 e delega il governo stesso ad adottare, entro sei mesi dall’entrata in vigore del Dl Concorrenza, decreti legislativi per aprire il settore alla concorrenza.

Per gli immobili che insistono nella concessione Decaro ha aggiunto“Ciò che ci preoccupa maggiormente, trattandosi di nuove concessioni, è la verifica della legittimità del titolo edilizio degli immobili realizzati all’interno dello spazio concessorio. Infatti, queste verifiche di legittimità, investono enti preposti alla tutela dei beni paesaggistici e culturali, come le sovrintendenze e questo richiede più tempo”.