Federbalneari, siamo al buio, non abbiamo linee guida governo

“Non abbiamo ancora avuto le linee guida del governo, dopo due riunioni del tavolo tecnico: e’ auspicabile che la riforma si faccia d’intesa con organizzazioni di categoria e regioni, che sia condivisa e non unilaterale. Non ci piace fare le cose al buio”. Cosi’ Marco Maurelli, presidente di Federbalneari, alla vigilia del Consiglio dei ministri che si occupera’ del nodo concessioni. “Si tratta di una materia strategica e importante”, ribadisce Maurelli. “La nostra proposta si articola in due fasi: il confronto con la Commissione europea per vedere se e’ valutabile l’esclusione del settore dalla direttiva servizi e la messa a punto di una riforma che tuteli le piccole e medie imprese, per assicurare continuita’ al nostro lavoro.

Non si puo’ ‘buttare a mare’ quanto fatto da un sistema che ha lavorato bene per il turismo, vanno tutelati gli investimenti fatti e salvaguardate le imprese a carattere familiare”. Fondamentale, per Maurelli, e’ anche “avviare una riflessione sui temi della transizione ecologica e della sostenibilita’, in un processo di condivisione con lo Stato”, e sulla “possibilita’ di attrarre gli investimenti del Pnrr”. Secondo il presidente di Federbalneari, in ballo ci sono “25 mila chilometri di coste, perche’ vanno considerati anche laghi e fiumi, e oltre 150 mila imprese. Non vanno fatte le cose di fretta, servono massima riflessione e serieta’”. (ANSA).

ASSOBALNEARI: “SIAMO SOTTO ATTACCO, PALAZZO CHIGI LIQUIDA LE SPIAGGE”

 

“Noi siamo sotto un attacco inaudito da circa un mese a questa parte. Riteniamo che ci sia un piano ben organizzato e con un regista preciso. Abbiamo di fronte la magistratura e Palazzo Chigi che sta cercando di fare tutto il possibile per mettere in liquidazione le spiagge italiane, oltre all’attacco da parte dei soliti media organizzato e ben confezionato”.

“In un primo tempo – continuna il presidente di Assobalneari – il problema del Paese era il covid e i balneari, ora sono i balneari e il 110 per cento. Mi chiedo quali siano le priorità del governo, se abbia a cuore le aziende e i cittadini e si voglia occupare delle bollette, perché gli italiani non sanno come fare”.

Secondo Licordari è ingiusto svendere le coste italiane agli operatori esteri, mentre noi non possiamo fare nulla all’estero. Non c’è reciprocità delle norme. È normale che i ministri abbiano il testo solo un’ora prima?”

“Nel decreto concorrenza si richiama un importante passaggio, cioè la mappatura – prosegue -. È un passaggio importante perché se la risorsa non è scarsa la direttiva non si applica. Se ci sono tante coste libere, la direttiva non si applica. In Italia è certamente così, ci sarà il 50 per cento delle coste libere. Se vogliamo affrontare con serietà questo problema, dobbiamo partire dal risultato certo della mappatura, altrimenti vuol dire che c’è un disegno criminoso e con la scusa delle direttive si vogliono liquidare i beni nazionali”.