Balneari, De Luca (PD): La maggioranza lavora a una mozione unitaria

In arrivo in aula alla Camera la mozione di FdI. Meloni: ‘Vanno esclusi da direttiva Bolkenstein’

Lo dice all’ANSA Piero De Luca, vicecapogruppo del Pd alla Camera a proposito della direttiva Bolkenstein riguardante tra l’altro i balneari, su cui Fdi ha presentato una mozione la cui discussione inizierà domani alla Camera.

De Luca spiega che in settimana inizierà solo la discussione di questi documenti di indirizzo, dato che la Camera è impegnata su due decreti urgenti, e che la mozione unitaria verrà depositata la prossima settimana quando si inizierà a votare.

“Fratelli d’Italia – ha detto nei giorni scorsi Giorgia Meloni – sostiene da sempre l’esclusione dei balneari, come degli ambulanti, dalla direttiva Bolkestein.

Per questo la prossima settimana verrà discussa la nostra mozione: quel giorno alla Camera vedremo in maniera chiara e definitiva chi sta dalla parte di imprese e lavoratori italiani e chi invece vuole regalare questo patrimonio del nostro turismo agli appetiti di multinazionali e grandi gruppi stranieri”. (Ansa) 

Della Vedova (Più Europa) contro Meloni: “Posizioni demagogiche che non hanno nulla di patriottico”

Sale la tensione tra maggioranza e opposizione sul tema delle concessioni demaniali che sta entrando nel vivo dopo che Draghi ha acquisito il dossier dei rinnovi.  A questo proposito Della Vedova ha scritto oggi una nota su Facebook.

“Sulle concessioni balneari è aperto il festival della propaganda. Non c’è nulla di patriottico nella proposta di Fratelli d’Italia di prorogare di 99 anni le concessioni. Una posizione demagogica e clientelare, argomentata con il solito complottismo contro la Ue e le immancabili multinazionali.
Mettere a gara le concessioni non significa toglierle a nessuno, ma semplicemente sanare una situazione di rendita e di mercato inaccessibile a nuovi operatori, che costringe lo stato italiano a rinunciare a ingenti risorse.
Si studino modalità di gara che tengano in conto gli investimenti recenti fatti e consentano chi ha già le concessione di partecipare alle gare. Ma il demanio pubblico non può essere ceduto in utilizzo per cifre palesemente non adeguate ai fatturati e agli utili realizzati. Un po’ di concorrenza, anche in questo settore, è vitale per aumentare la produttività degli investimenti e dare occasioni ai più giovani.
Il Governo ha buone ragioni, oltre alle sanzioni per l’infrazione al diritto europeo, per andare avanti”.