Legacoop Romagna: “Gare sempre più vicine, Governo immobile”

Il presidente di Legacoop Romagna, Paolo Lucchi, insieme al responsabile del settore balneazione Stefano Patrizi e alla coordinatrice territoriale Rimini Giorgia Gianni, ha espresso preoccupazioni sul futuro delle cooperative balneari in Romagna a causa dell’immobilismo del governo riguardo alle concessioni e alle imminenti gare per le spiagge. Questi rappresentanti hanno incontrato il senatore del Pd, Daniele Manca, all’interno della campagna ‘Salviamo le spiagge della Romagna’. Legacoop romagnola ha lanciato il ‘Manifesto di Rimini’, un documento con proposte urgenti diventato una petizione popolare.

Il ‘Manifesto di Rimini’ chiede al governo una legge che regoli il settore balneare, permettendo ai Comuni di emettere bandi analoghi lungo tutta la costa adriatica e fornendo un quadro stabile e uniforme per sostenere lo sviluppo del turismo balneare. È positivo vedere che le organizzazioni stanno difendendo i propri interessi e lavorando per affrontare le sfide che si trovano di fronte.

Martinsicuro: Proroga delle concessioni demaniali fino al 2024, ricorso dell’Antitrust rigettato

Le concessioni demaniali, rinnovate per tutto il 2024 dalla giunta comunale, restano tali, almeno per ora, in attesa di conoscere quelli che saranno i percorsi che i singoli comuni dovranno seguire in fatto di gare. E’ un’ordinanza, almeno in questo frangente, a fare testo, quella del Tar di L’Aquila che ha rigettato il ricorso dell’Autorità garante per la concorrenza, che aveva impugnato la delibera della giunta comunale che nel dicembre del 2023 aveva prorogato di un anno le concessioni balneari e aveva fissato le linee per quanto concerne la gestione delle stesse con finalità turistico-ricreative e sportive.

L’Autorità aveva anche impugnato la nota di chiarimento del sindaco dello scorso mese di maggio e degli altri atti conseguenziali, con richiesta di sospensiva dei provvedimenti. Il tribunale amministrativo, però, ha ritenuto che non erano validi i presupposti per concedere la misura cautelare: ossia sospendere l’atto amministrativo.

“Si ritiene, in particolare, in adesione ad un indirizzo della giurisprudenza cautelare da cui il collegio non ritiene di doversi discostare, che nel bilanciamento degli interessi contrapposti appare preminente quello del privato e della collettività territoriale di riferimento”, si legge nel dispositivo con il quale viene respinta la domanda cautelare. Ovviamente, il pronunciamento non muta la sostanza delle cose e la partita ora si gioca su altri campi e a breve gli scenari dovranno essere definiti, non soltanto per Martinsicuro.