“Concessioni balneari, le nuove gare non siano strumento per espropriare le piccole imprese”

ANCONA – Il 9 novembre scorso, il Consiglio di Stato ha sentenziato che le concessioni demaniali marittime oggi in vigore sono prorogate solo fino al 2023. Dal 2024 dovranno essere messe a gara nel rispetto delle regole europee. La decisione è arrivata dopo che il Governo, nell’approvare il ddl Concorrenza, aveva scelto di mantenere le concessioni balneari fino al 2034 e nel frattempo procedere solo ad una loro mappatura.
Se il Consiglio di Stato ha voluto con questa sentenza garantire ai cittadini una gestione del patrimonio nazionale costiero e una correlata offerta di servizi pubblici più efficiente e di migliore qualità e sicurezza, “è però necessario che i bandi di gara siano regolamentati – spiega Gustavo Ghidini, presidente di Movimento Consumatori – con lungimiranza e nel reale perseguimento di politiche pro-concorrenziali, altrimenti rischiamo semplicemente, in nome della concorrenza, di trasferire questo intero settore da circa 10 mila piccole imprese per lo più a conduzione familiare, a un oligopolio controllato da pochi grossi gruppi, più probabilmente, stranieri vista l’attrattività del nostro patrimonio costiero. Il Governo deve quindi mettere alcuni paletti prima del 2024. Andrebbe sostituito il criterio della vincita del bando per massima offerta e si dovrebbe limitare la possibilità di acquisizione di concessioni da parte di un singolo gruppo: al massimo una concessione per regione e tre su tutto il territorio nazionale, altrimenti favoriamo esclusivamente la creazione di posizioni oligopolistiche a favore dei grandi gruppi”, conclude Ghidini. 

Concessioni balneari, Fratelli d’Italia: richiesta al Governo Draghi: “Un provvedimento d’urgenza per difendere il turismo”

La proposta dall’incontro coi vertici e i rappresentanti delle associazioni di categoria

«Fratelli d’Italia scriverà al presidente del Consiglio Draghi per chiedere al Governo di adottare un provvedimento d’urgenza per difendere il turismo balneare italiano dagli effetti disastrosi della sentenza del Consiglio di Stato sulle concessioni demaniali marittime. Invieremo all’Esecutivo, inoltre, le nostre proposte già depositate e formalizzate. Bisogna considerare le spiagge un bene strategico di interesse nazionale e tutelarle dagli appetiti dei fondi stranieri e dei grandi gruppi finanziari, che stanno già pregustando il banchetto. La situazione è drammatica e il Governo deve evitare ad ogni costo che 30 mila imprese, quasi tutte a conduzione familiare, siano spazzate vie da un giorno all’altro. È una bomba sociale da disinnescare immediatamente».

Lo ha detto il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, nel corso dell’incontro con i vertici e i rappresentanti delle principali sigle e associazioni di categoria del turismo balneare italiano.

All’incontro, coordinato dal responsabile Turismo Gianluca Caramanna, hanno partecipato i capigruppo di FdI alla Camera e al Senato Francesco Lollobrigida e Luca Ciriani, il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli, i parlamentari Riccardo Zucconi, Daniela Santanchè e Lucia Albano. Collegati da remoto i Presidenti delle Regioni Abruzzo e Marche, Marco Marsilio e Francesco Acquaroli, e gli assessori regionali al Turismo di Sicilia, Lombardia, Liguria e Calabria: Manlio Messina, Lara Magoni, Gianni Berrino e Fausto Orsomarso.  Presenti per le rappresentanze sindacali,  Bettina Bolla per Donnedamare, Giuseppe Ricci per Itb Italia, Marco Maurelli per Federbalneari Italia, Vittoria Ratto per Associazione Italia Balneare, Maurizio Rustignoli per Fiba confesercenti, Fabrizio Licordari per Assobalneari, Mauro Vanni per Confartigianato Imprese Demaniali, Cristiano Tomei per Cna Balneari e Antonino Capacchione per il Sib.