Balneari: Piero De Luca, si arrivi in tempi rapidi a soluzione normativa

 

“La politica deve analizzare i processi, valutarli e trovare soluzioni senza attendere le sentenze della magistratura come, purtroppo, e’ accaduto molte
volte sulle questioni più’ disparate. Per questo, anche nella vicenda in oggetto, nel pieno rispetto della separazione tra poteri, il

Parlamento assolva al suo compito e si occupi di trovare in tempi rapidi una soluzione coerente, equilibrata ed efficace. L’iniziativa di FdI, seppure legittima, non risolve in alcun modo il problema e per questo riteniamo servano altri strumenti. La maggioranza in Parlamento, d’intesa con il Governo, ha il dovere e la possibilità’ di definire rapidamente una normativa, confrontandosi con le Regioni, i Comuni e le associazioni di settore.

Il nostro obiettivo e’ di affrontare con serietà’, in modo organico e coerente, questa tematica. Ribadiamo che l’obiettivo e’ quello di adottare quanto prima una normativa equilibrata e ragionevole che consenta di avviare il rinnovo dell’affidamento delle concessioni balneari, al fine di dare certezza e sicurezza giuridica agli operatori di un settore strategico per l’economia e l’occupazione di tutto il Paese, tutelando però adeguatamente il legittimo affidamento maturato, la forza lavoro, il valore sociale delle aziende attualmente operanti nel comparto, gli investimenti fatti negli anni, e tenendo conto di ulteriori considerazioni legate ad obiettivi di politica sociale, di sicurezza dei lavoratori, della protezione dell’ambiente, della salvaguardia del patrimonio culturale come motivi imperativi d’interesse generale”.

Spiagge. Meloni: Draghi apra un contenzioso con Ue per salvare 30mila aziende

”Questo è un tema che ci sta particolarmente a cuore. Fratelli d’Italia dall’inizio è stato in prima fila sul tema della direttiva Bolkestein applicata alle concessioni balneari che ormai impatta su circa 30 mila aziende italiane che operano in uno dei settori strategici della nostra economia, il turismo. Oggi siamo qui, in particolare, per presentare il ricorso per conflitto di attribuzioni tra poteri dello Stato messo a punto da Fdi dopo che due sentenze del Consiglio di Stato che rischiano di mettere una pietra tombale sul futuro di queste 30 mila aziende”. Lo dice Giorgia Meloni durante una conferenza stampa sul tema delle concessioni balneari assieme al presidente dei deputati di Fdi, Francesco Lollobrigida, e al capogruppo di Fdi in commissione Attività produttive, turismo e commercio alla Camera, Riccardo Zucconi. Meloni spiega: “Facciamo un appello al governo italiano. Qualsiasi partito che ha a cuore le sorti della nazione non puo’ rimanere in silenzio di fronte al tentativo di espropriare decine di migliaia di imprenditori italiani in favore delle solite multinazionali tanto care all’Unione europea e, purtroppo, pare abbastanza care anche al governo italiano”. La leader Fdi continua: “Io ho personalmente scritto una lettera su questo tema al presidente del Consiglio Mario Draghi dando anche delle indicazioni su come la questione si potrebbe risolvere. Alla lettera nessuno ha mai risposto. Il collega Zucconi ha presentato una proposta di legge che giace in parlamento. Il conflitto di attribuzioni che presentiamo oggi è solo l’ultimo tassello di un lavoro molto lungo fatto da noi dall’inizio. Le due sentenze del Consiglio di Stato per noi sono sostanzialmente inaccettabili per merito e per metodo. Vanno molto oltre quelle che sono le attribuzioni e le normali pronunce del massimo organo della giustizia amministrativa. Arrivano al punto di disapplicare una legge votata dal Parlamento italiano e stabilire quale debba essere la data per la messa all’asta delle concessioni balneari anticipandola di 10 anni al 2023. Io penso che questo sia un unicum inaccettabile. In un momento di forzature sul piano costituzionali, e ne abbiano vissute fin troppo, non si può anche accettare che la giustizia amministrativa si sostituisca al legislatore e decida quali sono le leggi che si possono fare e quali no”. 

Giorgia Meloni continua: “Se avessimo un Governo normale dovrebbe essere quel Governo a far valere il conflitto di attribuzioni. Doveva essere il Governo a presentare ricorso sulle sentenze del Consiglio di Stato. Ma io credo che la questione sia proprio questa: per risolvere al vicenda dei nostri imprenditori balneari non mancano le argomentazioni e gli strumenti, manca la volonta’ politica. Il Governo, piuttosto che presentare ricorso contro le sentenze, ha convocato in fretta e furia durante la pausa natalizia le associazioni dei Balneari per dire di fatto che sta per arrivare un’altra procedura di infrazione da parte dell’Unione europea. Quindi, il governo non intende risolvere o affrontare seriamente questa questione. E questo è un problema. Se il Governo volesse salvare queste aziende, c’è un modo: aprire un contenzioso con la Commissione europea sull’applicazione della direttiva Bolkestein alle concessioni balneari per ragioni che sono sotto gli occhi di tutti. Per la leader Fdi, “l’autorevolissimo Mario Draghi ha tutti gli elementi per aprire una trattazione con la Commissione europea e chiedere una non discriminazione nei confronti dell’Italia e per chiedere il rispetto della nostra Costituzione e delle norme europee. Se si vuole fare, gli elementi ci sono. Il problema – conclude Meloni – è che mi pare che in questo caso non si voglia usare l’autorevolezza di Draghi. Non ci serve l’autorevolissimo Mario Draghi per farci ricattare dall’Ue, bastava Giuseppe Conte per farci fare i ricatti. Se abbiamo un Governo con l’autorevolissimo Mario Draghi ci aspettiamo che quella autorevolezza venga esercitata. Quindi il nostro appello al Governo italiano: la questione di puo’ risolvere e aspetto una risposta ufficiale alla nostra lettera”.