Tar Lazio conferma legittimo affidamento per i concessionari di Anzio
«La posizione giuridica vantata dalla parte è quella di interesse legittimo pretensivo al mantenimento del titolo concessorio, interesse legittimo intersecato inevitabilmente dall’azione discrezionale dell’amministrazione e dunque esposto de futuro all’esercizio del relativo potere. In sostanza e detto altrimenti, le ricorrenti intenderebbero ottenere un’affermazione del proprio diritto alla stabilità del rapporto, in via generale ed una volta per tutte, senza che possa prefigurarsi alcun interesse concreto ed attuale ritraibile dalla sentenza, la quale non potrebbe interferire, perché vietato, con l’esercizio dei futuri poteri dell’amministrazione».
Questo il fulcro della sentenza pubblicata ieri, la numero 140/2022 (presidente Antonino Savo Amodio ed estensore Filippo Maria Tropiano), con cui la prima sezione del tribunale amministrativo laziale ha dato ragione a un gruppo di stabilimenti di Anzio appartenenti all’associazione “Il Faro”, patrocinati dagli avvocati Roberto Righi ed Ettore Nesi. I concessionari avevano presentato ricorso al Tar chiedendo l’accertamento della validità dei loro titoli dopo che l’amministrazione aveva disapplicato la norma nazionale sui rinnovi automatici ritenendola non compatibile con le normative europee.
I concessionari hanno indicato come si siano succeduti, a partire dalla legge 88/2001 fino ad arrivare alla legge 145/2018, una serie di rinnovi automatici, durante i quali essi hanno mantenuto la titolarità della concessione sulla base del legittimo affidamento.
Contro i balneari si erano costituiti la Presidenza del consiglio dei Ministri e la Regione Lazio ma il Tribunale ha dichiarato inamissibile il loro intervento.