Balneari, Gasparri-Mallegni: così si cancellano imprese simbolo nostro turismo

“La sentenza del Consiglio di Stato in materia di concessioni balneari ci lascia sconcertati e rischia di essere letale per tante aziende tipicamente Italiane e per tante famiglie che hanno reso questo settore un vero è proprio fiore all’occhiello del turismo e dell’economia italiana. Le nostre spiagge sono una peculiarità quasi esclusiva in Europa e con cecità si vogliono annullare decenni di sacrifici per aprire il mercato ai grandi gruppi internazionali. Personalmente, con i colleghi di Forza Italia, siamo sempre stati dalla parte delle imprese italiane e grazie al nostro intervento è stato possibile varare le varie proroghe che negli anni hanno garantito un futuro a questi lavoratori, ricordiamolo,  stagionali, che tra qualche mese rischiano danni gravissimi. Non ci fermeremo. Contesteremo interpretazioni astruse. Continueremo a sostenere le ragioni dell’Italia, del turismo e dei balneari vittime di burocrati italiani o europei pronti a dare l’ennesimo colpo alla nostra economia nazionale e a spazzare via le tradizioni che hanno reso unico il nostro Paese”. Lo dichiarano il senatore Maurizio Gasparri componente del Comitato di Presidenza di Forza Italia e il responsabile Turismo di Forza Italia, sen. Massimo Mallegni

Roma 10 novembre 2021

Capacchione, Sib: Consiglio di Stato, proroga al 2023 decisione sconcertante

“Il Consiglio di Stato si attribuisce ciò che nega agli altri Poteri dello Stato”

Ci riserviamo di leggere con la dovuta attenzione e deferenza le motivazioni della sentenza del Consiglio di Stato sulle concessioni demaniali marittime oggi depositata all’esito del quale decideremo le iniziative da intraprendere per la tutela di decine di migliaia di famiglie di onesti lavoratori oggi gettate nell’angoscia più totale per la prospettiva di perdere il
lavoro e i loro averi.

Immediatamente non possiamo però non registrare che questa sentenza appare sconcertante prima ancora che sconvolgente perché si discosta da consolidati orientamenti giurisprudenziali, anche costituzionali, a tutela della proprietà aziendale, del lavoro e della certezza del diritto.
E’ persino imbarazzante non tanto perché è una sorta di “messa in mora” del Legislatore chiamato disciplinare le gare con modalità da essa stessa stabilite quanto per la sua lampante contraddittorietà. Infatti il Consiglio di Stato afferma la contrarietà al diritto europeo delle proroghe disposte dal legislatore e dalla Pubblica amministrazione in quanto “automatiche e generalizzate” e nel contempo stabilisce una proroga altrettanto automatica e generalizzata però solo di due anni!

In definitiva rivendica a sè ciò che, invece, non consente agli altri Poteri dello Stato. Per cui alle proroghe del Legislatore e dei Comuni adesso abbiamo anche quella dei giudici!
Come abbiamo sempre chiesto: spetta al Legislatore e non ai giudici trovare il giusto bilanciamento fra la tutela della concorrenza e quella dei diritti fondamentali dei concessionari che con questa sentenza sembrano essere stati calpestati.
E’ tempo che ciò avvenga!