Balneari: Pd, Si apra tavolo per riforma organica con Regioni

“Sulla questione delle concessioni demaniali resa complessa dalla recente sentenza del Consiglio di Stato e’ urgente avviare l’interlocuzione a livello istituzionale tra tutti i soggetti coinvolti, Parlamento, Governo, Regioni e amministrazioni locali”. Lo dichiarano in una nota i democratici Cesare Fumagalli responsabile Sviluppo Economico, terzo settore e missione Pmi, Antonio Misiani, responsabile Economia e finanze, Francesco Boccia, responsabile Autonomie territoriali e Enti locali. “La gestione del demanio, infatti, assume caratteristiche assai diverse nei territori ed e’ indispensabile coinvolgerli nella cabina di regia che dovrebbe trovare una soluzione legislativa adeguata alla specificita’ complessiva del nostro sistema turistico e, in particolare, delle concessioni demaniali marittime, posizione che condividiamo con il collega parlamentare Umberto Buratti e con gli assessori regionali di Emilia Romagna e Toscana Andrea Corsini e Leonardo Marras”, aggiungono gli esponenti del Pd. 

Federbalneari Sardegna: Serve unità e proposte per uscire dalle gare

 

“Non è il momento di gridare alla luna” dice il presidente della Federbalneari Sardegna, Claudio Maurelli, “ora serve unità e far recepire le proposte di uscita dalle gare. Non comprendo come i sindacati non autonomi, in una trattativa tra il 2033 ed il 2023 stiano accettando in maniera prona, il 2023. Ciò che sta accadendo è surreale: da una parte, alcune parti sindacali accettano il 2023 e parlano SOLO di come normale le gare, dall’altra si invitano i balneari a scendere in piazza.

La domanda piuttosto dovrebbe essere PER FARE COSA? Farsi togliere il lavoro da chi ci dovrebbe rappresentare e difendere? Non ci siamo proprio. I balneari sono a conoscenza delle proposte dei loro rappresentanti? Lo dico chiaramente. Le famiglie non vanno prese in giro in questo momento così delicato. Serve unità di proposte.

Se i non autonomi non vogliono far inserire le proposte per uscire dai bandi di gara lo dicessero chiaramente ai propri associati. “Qui non si sta giocando a “chi è più bravo” , qui stanno saltando 30.000 famiglie. Basta fare propaganda. È ora di finirla.”