TURISMO. ZUCCONI-CARAMANNA (FDI): SU BOLKSTEIN GOVERNO MIGLIORI NON HA CORAGGIO INTERVENIRE

Riccardo Zucconi

“Sarà il Consiglio di Stato, domani, a pronunciarsi sulla validità delle leggi che sospendono la direttiva Bolkestein. La legge 145/2018, infatti, concede la possibilità di estendere fino al 31 dicembre 2033 gli attuali diritti sul demanio marittimo a scopo turistico-ricreativo, escludendo la possibilità del meccanismo dell’asta per queste concessioni. Una controversia assurda, che va avanti da troppi anni e su cui il governo dei migliori non ha avuto il coraggio di intervenire, nonostante le promesse fatte dal ministro del Turismo Garavaglia, lasciano un intero settore ancora una volta in balìa dei pronunciamenti dei tribunali. Tra questi c’è il Tar di Lecce che, con la pronuncia n. 981, ha stabilito – a nostro avviso correttamente – che la Bolkestein non può considerarsi automaticamente applicabile in Italia. Pertanto, in assenza di altre norme, deve prevalere la legge nazionale ad oggi valida e in vigore, che dispone l’estensione al 2033 delle concessioni demaniali marittime. La direttiva Ue rischia di mettere in ginocchio famiglie, imprese e lavoratori del comparto, per questo già nel 2018 Fratelli d’Italia aveva presentato una proposta di legge, a prima firma del presidente Giorgia Meloni, volta a mettere in sicurezza le nostre imprese da un’errata applicazione della Bolkestein, prevedendo le evidenze pubbliche soltanto per le nuove concessioni. FDI auspica che il Consiglio di Stato domani tuteli i lavoratori italiani, noi continueremo a vigilare per garantire i pieni diritti del nostro comparto balneare”. Lo dichiarano il capogruppo FDI in Commissione Attività Produttive della Camera, Riccardo Zucconi, e il responsabile nazionale Dipartimento Turismo FDI, Gianluca Caramanna.

Gianluca Caramanna

Nasce Confartigianato Imprese Demaniali: la Basilicata nel direttivo nazionale

Nel direttivo della nuova Confartigianato Imprese Demaniali entra anche la Basilicata, appena costituita per la rappresentanza delle imprese del settore balneare che operano in regime di concessione demaniale. L’Assemblea dell’Associazione, svoltasi a Rimini, ha eletto alla Presidenza Mauro Vanni

Sarà Faraco Pasquale, di Confartigianato Imprese Demaniali Basilicata, ad affiancare il neo-presidente Mauro Vanni, assieme agli altri Consiglieri eletti: Mauro Mandolini (Marche), Marco Pardi (Toscana), e Giovanni Canale (Liguria). Indicato il programma di lavoro per garantire la tutela degli interessi della categoria, da tempo costretta a combattere per i propri diritti a fronte di norme troppo spesso contraddittorie e mai definitive.

“Una elezione che testimonia la validità dell’azione portata avanti per il comparto dalla nostra Associazione, grazie a una rappresentanza forte e di valore. Faraco augura un buon lavoro a tutto il direttivo, e rinnova i complimenti per il nuovo incarico al neoeletto Presidente Mauro Vanni”. Confartigianato Imprese Demaniali sarà in prima linea a tutela degli operatori balneari lucani, che hanno bisogno di certezza per programmare il lavoro e gli investimenti, ed il primo obbiettivo sarà il rilascio dei titoli di estensione al 2033 come previsto dalla legge nazionale 145/2018 in vigore ed esecutiva da oltre due anni, non è possibile che la Regione Basilicata resta ferma al palo, mentre le imprese balneari nelle regioni ed i comuni confinanti la Basilicata, possono già beneficiare della proroga delle concessioni demaniali marittime al 2033, e possono fare investimenti ed accedere a mutui bancari ed alle varie forme di credito previsti da norme nazionali e regionali.

Il lavoro in tutte le sue varie forme e un diritto scritto nei principi inviolabili della nostra costituzione, che nessuno può ledere. «E lasciare decidere alla magistratura è un esempio di un indiscutibile alibi», questo modo di fare della Regione sembra nascondere ambiguità, oppure il governatore della Basilicata, non ha le competenze richieste dal ruolo che ricopre!
“Siamo tutti uguali davanti alla legge, ma non davanti agli incaricati di applicarla”.