Inizia la grande svendita. Red Bull compra Marina Hannibal Monfalcone

 

La multinazionale austriaca delle bevande Red Bull, leader anche nella Formula 1, ha acquisito il controllo della Marina Hannibal di Monfalcone. Gli austriaci hanno pagato la prestigiosa marina, secondo indiscrezioni, circa 9 milioni di euro, non accontentandosi però dei 65.000 metri quadrati di proprietà della Marina, dei 60.000 metri in concessione, dei 300 posti barca e dell’ampio cantiere nautico, ma nell’incontro con il Comune, hanno esatto anche un accesso diretto al mare aperto e il Comune ha subito servizievolmente abbozzato, offrendo 400 metri di litorale sull’isola dei bagni. Fetta di spiaggia che verrà quindi sottratta agli italiani per diventare un’enclave di ricchi turisti austriaci e tedeschi. Il nuovo manager, rigorosamente teutonico, l’austriaco Hans Peter Steinacher, ha chiarito di non volere che la nuova Marina diventi un “enclave nautica tedesca”. L’excusatio non petita, accusatio manifesta, ci indica invece quale sarà il vero futuro della Marina.

Senza negare che la proprietà italiana ha fatto un discreto affare, quello che è successo è anche figlio dei nostri tempi, con un’imprenditorio italiana stanca e azzoppata dalla crisi e una politica regionale e nazionale pronta a svendersi agli stranieri.

Non è lontano il tempo in cui anche le nostre spiagge subiranno lo stesso trattamento da parte del capitale tedesco, che da molto tempo cerca di utilizzare il controllo delle istituzioni europee per fare man bassa dei nostri stabilimenti, chedendo a più riprese che siano messi a gara. Pronti ovviamente a fare delle nostre spiagge quello che abbiamo già visto in Grecia.

Conclude Fabrizio Licordari (Assobalneari): Questi, se qualcuno non lo avesse capito, saranno i risultati che otterremo portando avanti la politica delle aste con paletti!! Non c’è rete d’impresa o consorzio che tenga davanti a poteri economici così forti.
Dobbiamo difendere la 145 e nell’immediato chiedere la sospensione dell’applicazione della Bolkestein fino a che non sarà applicata, cioè armonizzata, in tutti gli altri paesi (principio di reciprocità) per avere il tempo di ottenere l’esclusione perchè non riguarda le nostre concessioni!!

 

fonte: https://www.ilgiornalediudine.com

Itb: “E’ giunta l’ora di decidere!!

 

Anche questa estate è passata e non è successo nulla sul piano delle decisioni governative, ovvero se andare alle aste o quando andarci…
Inutile attendere cambi di governo, nuove elezioni (sempre con gli stessi partiti e gli stessi candidati..), cambi di politiche balneari: la confusione e un silenzio complice stanno mandando a picco le attività imprenditoriali di oltre 30.000 imprese balneari e migliaia di imprese correlate

Chiederanno 60 anni di proroghe (!!)… per ottenerne forse10 o 15 e prolungare, così, la nostra agonia.. e poi ? le aste? Perché noi balneari dobbiamo essere rappresentati in questa maniera?
In pratica siamo trattati come malati terminali a cui (forse) allungare la vita in qualche modo…ma noi di ITB ITALIA non ci stiamo, non siamo d’accordo,anche se questo sembra importare a pochi..!
E ciò anche perché il fenomeno si ripete da oltre 5 lustri e si coniuga (purtroppo) con un processo di non decisione sul nostro futuro, ovvero sul futuro del turismo balneare in Italia.

In pratica da tanti anni ormai la Pubblica amministrazione si muove solo nell’imminente scadenza dei termini, senza una visione organica del sistema balneare italiano (un unicum in Europa)…lasciando ogni volta in 30.000 imprese e le circa 200.000 famiglie che vi lavorano, col timore di non potervi più lavorare. E’ in gioco la sopravvivenza di un settore che nel 2020 è arrivato a superare i 28 MLD di euro di fatturato: davvero un bene prezioso anche perché il turismo balneare è il primo motore di ogni forma di turismo nel nostro Paese, un paese che ha 8.000 km di costa!!

Dopo queste riflessioni è nostra intenzione, come categoria, di chiedere, quanto prima, un incontro delle rappresentanze balneari con le autorità locali e Nazionali, ovvero un confronto aperto con gli operatori del settore, così da poter definire una strategia di sopravvivenza e sicurezza per lo sviluppo, nonché il futuro delle nostre imprese con soluzioni possibili, sostenibili e immediatamente realizzabili.

Noi non possiamo più aspettare che schegge burocratico-politiche impazzite colpiscano il nostro settore, le nostre imprese, così da raggiungere il loro scopo che è, sostanzialmente mettere le mani su queste imprese, mandandoci all’ asta….!
A fronte di tutto ciò ITB Italia rinnova, ancora una volta, la sua disponibilità a sostenere, – con la forza dei suoi iscritti e la solidarietà della società civile – la categoria per il riconoscimento dell'assegnazione definitiva delle concessioni a chi per anni per le stesse concessioni ha lavorato, lottato e migliorato i servizi fino a fare del turismo balneare italiano un unicum invidiato da tutta Europa!

L’ epoca dei bagnini da film comici degli anni cinquanta è terminata da un pezzo: oggi quella dei balneatori è una categoria che assicura servizi di prima importanza come la tutela della salute e della sicurezza sulle nostre spiagge, garantisce ordine, pulizia e ogni forma di servizio a quei turisti che poi incrementano così tanto l’ economia delle cittadine balneari (e non solo..).

Noi, quindi assicuriamo il nostro sostegno a tutti i balneatori e la presenza dei nostri iscritti in qualsiasi manifestazione che si terrà da oggi fino a quando i nostri giusti diritti non saranno riconosciuti definitivamente!