FEDERBALNEARI ITALIA: LA RIFORMA DEL SISTEMA GIURIDICO SUL SETTORE BALNEARE NON E’ PIÙ RIMANDABILE

Una riforma possibile e non più rimandabile prima che il settore debba subire modelli estranei alle proprie dinamiche economiche ed indifferenti ai principi dell’ordinamento italiano.

Con questa convinzione Federbalneari Italia lancia un sasso nello stagno e sottopone al dibattito pubblico la propria idea per una riforma del sistema giuridico che disciplini il settore balneare, in grado di rispondere alle direttive europee ma garantista degli operatori virtuosi, nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento giuridico in materia.

“L’Unione Europea ci chiede di abbandonare gli automatismi ma questo non significa disconoscere totalmente il nostro sistema giuridico ed abbandonare il suo principio fondamentale in materia: è l’interesse pubblico che governa la scelta del concessionario, e nessuno può pretendere che uno Stato – fermo il rispetto dei principi – rinunci all’esercizio della sua sovranità nazionale”.

Questa l’opinione dell’Avv. Paola Mancuso, membro dell’Ufficio Legale di Federbalneari Italia e Coordinatrice dell’Osservatorio sul Recovery Plan costituito dall’Associazione.

“L’unico criterio in grado di presiedere ad una eventuale comparazione può essere quello ambientale per il quale esistono strumenti oggettivi di “misurazione”.  In questo modo ad essere presa quale parametro non sarà un’insistenza priva di un giudizio di valore ma la capacità di fare impresa – anche in rete – valorizzando e tutelando le nostre risorse ambientali”.

Ma Federbalneari Italia si attende dallo Stato non solo uno sforzo regolatorio ma anche uno sforzo di sostegno al settore con la possibilità di sostenere una vera e propria “transizione ecologica balneare” con formazione e contributi.

In questa fase pandemica non solo si è lavorato per garantire la sicurezza degli stabilimenti balneari ma anche per un lavoro di rifondazione e riqualificazione del settore. La pandemia non ha fermato le idee ed il Recovery fund può costituire uno strumento essenziale per trovarci pronti sul piano qualitativo e della tutela ambientale.

“Oltre alla regolamentazione demaniale, per Federbalneari Italia – dichiara il presidente Marco Maurelli – è necessario intervenire sul quadro urbanistico – paesaggistico ambientale parlando di norme che consentano la ristrutturazione e la modernizzazione dei nostri impianti turistici in senso lato quale elemento non più rinviabile per la credibilità del settore. Sulla stretta correlazione tra riforma delle concessioni demaniali e transizione ecologica, riteniamo di assoluto interesse il lavoro svolto dal nostro Osservatorio federale sul Recovery Plan per la riforma delle concessioni e siamo certi che il confronto con la Commissione Europea debba essere orientato sempre più verso lo stimolo di “investimenti green” da parte del comparto coniugando al meglio il valore d’azienda determinabile in rete o in forma singola. Siamo inoltre fiduciosi sul buon esito della sessione plenaria del Consiglio di Stato del 13 ottobre che saprà rimettere in ordine una materia, così complessa come quella del corretto rapporto tra periodo transitorio e riforma, confermando il 2033 e puntando ad un riordino post 2033 che sia corretto e ragionevole sia nel rispetto della normativa italiana e sia in quello degli investimenti del Sistema turistico balneare italiano. Molto presto avremo cura di fornire, ai ministeri competenti, la proposta federale complessiva per la riforma di settore” conclude Maurelli.

CONCESSIONI BALNEARI: GARANTE “NO PROROGA ABRUZZO”. SOSPIRI, “ASSURDO, C’E’ LEGGE NAZIONALE”

Comunicato Presidente del Consiglio regionale Sospiri su segnalazione del Garante della Concorrenza su legge proroga concessioni balneari

“Trovo assolutamente vergognosa la segnalazione inviata dall’Autorità Garante della Concorrenza del Mercato contro la proroga delle concessioni balneari della costa abruzzese fino al 31 dicembre del 2033 decisa dalla Regione Abruzzo, una proroga che rispetta una legge nazionale, la 145 del 2018, che di fatto l’Autorità ci chiede di non applicare. Ovviamente, esprimendo il nostro pieno dissenso nei confronti di una posizione pregiudiziale ingiustificabile, la Regione Abruzzo annuncia che manterrà la schiena dritta, pronti a difendere il nostro operato amministrativo e soprattutto il nostro territorio e i nostri imprenditori, e ci costituiremo in tutte le eventuali sedi per ribadire la bontà del provvedimento stesso, coinvolgendo tutte le Istituzioni nazionali per aprire una vertenza contro il Garante”. Lo ha detto il Presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri commentando l’iniziativa assunta dall’Autorità Garante della Concorrenza del Mercato.
“La segnalazione firmata dal Presidente dell’Autorità Roberto Rustichelli è semplicemente inaccettabile e contraria a quelle politiche di tutela del territorio e delle sue risorse, umane e strutturali, che è doverosa oggi più che mai, dopo quella crisi economica spaventosa che ha travolto il nostro sistema produttivo in seguito alla pandemia – ha ribadito il Presidente Sospiri -. In sostanza l’Autorità Garante ha indirizzato alla Regione Abruzzo, attraverso il Presidente Marsilio, una segnalazione di messa in mora contestando la proroga delle concessioni balneari della nostra costa sino a fine 2033, impedendo la loro messa a bando, una norma che in realtà tutela l’immenso patrimonio esperienziale e infrastrutturale che oggi rendono quelle concessioni un bene di inestimabile valore per il nostro turismo e per l’intero indotto che ruota attorno a quel sistema, in termini di indici occupazionali e di capacità professionali, oltre che di potenzialità di investimento. In sostanza l’Autorità concede alla Regione 30 giorni di tempo per comunicare le determinazioni assunte in riferimento alla segnalazione, eventualmente prevedendo le modifiche al provvedimento di proroga adottato che, a suo giudizio, determinerebbe una distorsione concorrenziale in quanto causerebbe una ‘restrizione ingiustificata alle libertà di stabilimento e alla libera prestazione di servizio, contrastando la Direttiva 123 del 2006 della Comunità Europea’, tentando dunque di imporre l’avvio di una procedura concorsuale. In modo paradossale però l’Autorità pretende dalla Regione Abruzzo di non rispettare una legge dello Stato Italiano, la 145 del 2018, pretesa che riteniamo inconcepibile e non condivisibile. Ciò significa – ha ribadito il Presidente Sospiri – che siamo pronti ad alzare le barricate contro qualunque azione l’Autorità Garante della Concorrenza intenderà adottare, la Regione Abruzzo non retrocede di un passo, la norma è legittima, rispettosa della legge italiana, perfettamente in linea con la politica che caratterizza il nostro lavoro amministrativo e legislativo e siamo decisi a difenderci in tutte le sedi”.