Piano coste di Lecce: Mauro Della Valle replica Al Sindaco Salvemini

Inadeguato e sopratutto carente di una puntuale ricognizione del reale  stato di salute della costa leccese. Delegare la politica della costa leccese alla decisione dei tribunali una metodologia oramai ben nota e consolidata quella dell’Amm. ne guidata dal sindaco Carlo Salvemini.  Nell’emananda approvazione del piano costa leccese in consiglio
 comunale , dove ci risultano molti “mal di pancia anche da parte di consiglieri di maggioranza” resistono errori di rilievo , con la volontà di delegare ai balneari inutili monitoraggi circa l’erosione costiera in atto. È in capo le amministrazioni la funzione di monitoraggio e gestione del demanio marittimo. Basterebbe che il sindaco e l’ass.re Miglietta, frequentassero le spiagge leccesi per rendersi conto che la linea di costa è stabile ed in alcuni tratti anche in avanzamento. D’altronde se ci fosse un fenomeno erosivo in corso con perdita di sabbia, perché i balneari riescono a montare da 20 anni le stesse file di ombrelloni ? E poi il piano non è più attuabile almeno fino a quando il governo non disapplicherà la legge 145/18 che ha prorogato tutte le concessioni demaniali marittime al 31.12.2033. Basta sprecare soldi dei cittadini leccesi, anzi invitiamo il sindaco a provvedere al rimborso ai titolari ed associazioni per la condanna alle spese per tutti i ricorsi persi con il tentativo di annullare il lavoro alle uniche famiglie di balneari che danno servizi e sicurezza agli utenti e turisti in spiaggia . 
Mauro Della Valle 
Pres. Federazione Imprese Demaniali Salento e Puglia

Caso Bagni Liggia: Accolta l’opposizione, si proceda alla verifica delle concessioni in tutta Italia

Ordinata la trasmissione della copia dell’esposto alle restanti procure d’Italia per i pari adempimenti di competenza.

Si è celebrata oggi nella camera di consiglio del tribunale di Genova l’udienza di opposizione alla richiesta di archiviazione formulata dal PM dott. D’Ovidio contro l’esposto presentato dal concessionario Galli. Nell’esposto si faceva notare che praticamente tutte le concessioni italiane sono nelle stesse condizioni e che, di conseguenza, qualora si ritenesse direttamente applicabile la Bolkestein, tutte le concessioni dovrebbero considerarsi scadute al 31/12/2009 e quindi essere sottoposte a sequestro cautelare, analogamente a quanto fatto dalla Procura presso i Bagni Liggia. La Giudice, Dott.ssa Catalano, in accoglimento dell’opposizione presentata, ha restituito gli atti al PM ordinando la prosecuzione delle indagini con verifica di ogni singola concessione rilasciata nel territorio di competenza della procura di Genova ed ordinando altresì di trasmettere copia dell’esposto alle restanti procure d’Italia per i pari adempimenti di competenza. La Giudice ha fissato il termine di 6 mesi per concludere le suddette indagini.

Durante l’udienza di stamani, è stato depositata memoria dove venivano riportate le sentenze del TAR di Lecce che aveva dichiarato “non direttamente applicabile” la Bolkestein, ordinando ai Comuni di procedere con la proroga al 2033. Inoltre, presso il TAR di Genova ci sono più di cento ricorsi pendenti, inoltre il Consiglio di Stato ha deciso di intervenire in modo definitivo sulla questione delle concessioni fissando l’udienza plenaria per  il 13/10.