“Trentamila imprese italiane, non meno di 300mila addetti e le proprie famiglie non possono continuare a rimanere appesi al filo dell’incertezza come da troppo tempo accade. Le imprese balneari si sono dimostrate anche questa estate il volano dell’economia turistica nazionale fornendo un apporto non secondario alla ripresa dell’economia e dell’occupazione. Ma non possono continuare a investire per adeguare gli stabilimenti a una domanda sempre più alla ricerca della qualità e della sicurezza se, appunto, i loro orizzonti imprenditoriali continueranno a rimanere troppo corti. Chiediamo al Governo e al Parlamento, quindi, di tutelare in ogni sede a livello nazionale e soprattutto europeo la scelta di estendere le concessioni demaniali marittime al 2033”. Lo si legge in una nota di CNA Balneari che lancia un appello a tutte le forze politiche in favore di questa categoria d’imprese.
“Le notizie delle ultime ore circa l’improvvido inserimento nel Disegno di legge sulla Concorrenza della questione inerente le concessioni demaniali marittime e della possibile applicazione della direttiva Bolkestein sono una doccia fredda piovuta sul capo di un comparto che di tutto ha bisogno in questo delicato momento storico fuorché dell’allarme e dello scompiglio che simili iniziative stanno provocando.
Abbiamo il bisogno e il dovere di restituire nuove prospettive di crescita e iniezioni di positività alla nostra economia, non già di fughe in avanti di qualche funzionario che, bypassando le forze politiche e di categoria, piazza improvvisamente una bomba ad orologeria che rischia, nel breve periodo, di terremotare un intero comparto di altissimo valore per il nostro Paese.
La Lega, in Italia come in Europa, si opporrà con tutte le sue forze a questo ‘colpo di mano’ grave, sbagliato e inaccettabile”. E’ quanto dichiara l’europarlamentare Lega – ID Massimo Casanova, membro della Commissione Turismo.
“Agli autori di questa sconsiderata fuga avanti voglio ricordare che è ancora pendente una intensa interlocuzione fra i nostri uffici ministeriali e quelli della Commissione europea sulla validità della vigente normativa di riforma della materia contenuta nella legge ‘Centinaio’ 145/2018, voluta dalla Lega, e che si è, peraltro, ancora in attesa della pronuncia del Consiglio di Stato in adunanza plenaria sui contenziosi riguardanti la sua applicazione, che potrebbe fornire importanti spunti giuridici per completare una riforma rispettosa del diritto italiano ed europeo e, al contempo, degli operatori balneari.
Saluto con favore, pertanto, le iniziative giuridiche di queste ore incentrate sul nodo pregiudiziale della gerarchia delle norme, il cui esito potrebbe costituire una pietra miliare nel dibattito in corso, potendo spingersi addirittura a ridisegnare il perimetro stesso di azione dell’Europa all’interno di uno Stato sovrano qual è l’Italia.
Personalmente, sono impegnato nella richiesta di un confronto con lo stesso ex commissario Frits Bolkestein, da cui origina la direttiva, per far definitiva luce sulle intenzioni originarie rispetto al campo di applicazione della succitata direttiva.
Come si può agevolmente dedurre, sono tutti elementi quelli appena menzionati che impongono prudenza e cautela da parte del Governo italiano. La Lega non consentirà svendite di un patrimonio immenso e straordinario che solo l’Italia ha e che è nostro dovere difendere a tutti i costi. Giù le mani dalle nostre spiagge!”.
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