DEMANIO MARITTIMO, REGIONE LIGURIA, RIDOTTA IMPOSTA REGIONALE SUI CANONI DEMANIALI MARITTIMI PER OCCUPAZIONI TEMPORANEE.

ASSESSORE SCAJOLA: “PROVVEDIMENTO PER AGEVOLARE LA RIPARTENZA DELLE ATTIVITA’ ECONOMICHE.

GENOVA. E’ stato approvato oggi dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore al demanio Marco Scajola l’emendamento al disegno di legge sulle misure finalizzate all’attuazione della ripresa e della resilienza ligure, per la riduzione della tassa regionale sui canoni demaniali relativi alle occupazioni temporanee. La riduzione riguarda sia le occupazioni che vengono rilasciate con durata massima di 30 giorni, sia quelle legate all’attività edilizia. L’aliquota è stata ridotta dal 25 al 10% per aiutare le attività economiche soggette a questa imposta. 
Dai mercatini estivi serali, a chi vende prodotti tipici legati alle fiere, dai gonfiabili, alle giostrine che si fermano per pochi giorni, non più di trenta giorni e che prima avrebbero pagato il 25%. Tra le attività beneficiate dalla riduzione anche i cantieri edili, a prescindere dalla durata, che insistono su aree demaniali. 
Inoltre, concordato con le associazioni di categoria dei balneari, ci sarà omogeneità di aliquota al 25% per tutte le concessioni.

“Questo emendamento – spiega l’assessore regionale Marco Scajola – si è reso necessario perché sono stati modificati i canoni a livello nazionale, alzando considerevolmente le tariffe minime, anche per alcune tipologie di concessione che non hanno un ritorno economico così elevato. Se avessimo continuato ad applicare il 25% dell’imposta regionale sul canone demaniale molte attività sarebbero andate in crisi con nessuna possibilità di rilancio. In questo modo Regione Liguria va incontro alle esigenze di molte attività, per cercare di dare un contributo concreto per la ripartenza.” 

Erosione del potere politico: La burocrazia vera causa dell’estinzione del Paesaggio anche costiero.

Si cambia, cambiando , non di certo parlando di cambiamento .

È ancora possibile immaginare un equilibrio tra uomo e paesaggio, siamo ancora in tempo a valorizzare il contesto costiero con il fare Impresa? 
Partiamo innanzitutto coscienti che l’Uomo è il primo elemento del paesaggio da tutelare. È proprio l’interscambio di ruoli tra uomo e paesaggio che può  valorizzare il contesto costiero, attraverso  una nuova e necessaria condizione mentale e un diffuso senso di responsabilità civile. Per responsabilità civile intendo anche semplificazione normativa ad interventi più responsabili, veloci e mirati alla tutela paesaggistica. Non possiamo quindi attendere decine di passaggi burocratici che più volte confluiscono nelle Aule di Tribunali. Questa burocrazia è la vera causa dell’estinzione del Paesaggio anche costiero  , inutili perdite di tempo, ma sopratutto sovrapposizioni di Enti, competenze istituzionali molte volte conflittuali tra esse. 
In circa 10 anni il paesaggio costiero è mutato, con rarissimi interventi di manutenzione e sopratutto si è operato in micro unità fisiografiche. Non mi pare di ricordare azioni della politica regionale a creare una visione di manutenzione costiera diffusa , che di fatto è stata preferita alla  politica delle community lybrary, che di fatto seppur importanti, hanno testimoniato la mancanza di volontà politica a presentare all’Utenza la costa  in piena fruibilità per la sua vocazione sopratutto turistica. L’autentica  legittimazione del potere politico regionale sulla costa pugliese  si fonda su altro: sull’impegno a non considerare essenziale, e quindi a non esigere interventi pianificati.
Manca un processo politico di avvicinamento e dialogo con i territori con le comunità e quindi con le imprese. 
Oramai abbiamo sperimentato,   sulla nostra pelle di imprese balneari come nel caso delle proroghe delle concessioni demaniali marittime e del piano costa leccese come l’onnipotenza politica liquida delle  osservazioni  puntuali , scientifiche, come valutazioni non accoglibili  ed inappropriate. Ricorrere al giudizio dei Tribunali è metodo consolidato per difendere il lavoro e non solo. 
Anche la prima giornata, che ho seguito in streaming, del convegno organizzato da Legambiente a Lecce, sul paesaggio costiero, purtroppo evidenza tra gli interventi la mancanza di visione  dell’agire, grandi concetti, elenchi isolati di  una serie di fragilità ambientali , vani esempi di difesa costiera, tutti verticistici a convincimenti al non fare piuttosto che intervenire.  La politica da per scontato che Lecce ed il Salento siano un territorio a vocazione turistica, ma non è così scontato mantenere un’accoglienza adeguata sotto tutti i profili attraverso la politica dimostrata a tutt’oggi del non fare, di mancanza di potere decisionale politico. 
La politica regionale , la politica leccese non può stare sempre all’ombra, anche perché sulla costa anche il verde è in piena erosione .  

Mauro Della Valle 
Pres. Federazione Imprese Demaniali Salento e Puglia