Sib toscana in prima linea per difendere la categoria

Frandi e Nencetti, al vertice degli imprenditori balneari toscani, presenti a Firenze al Forum Internazionale del Turismo

“Siamo propositivi e determinati a continuare ad ogni livello, specialmente con la nostra regione, un percorso di collaborazione Istituzionale – ha dichiarato Stefania Frandi, Responsabile Area legale del Sindacato Italiano Balneari aderente a FIPE/Confcommercio, in occasione del Forum Internazionale del Turismo organizzato a Firenze a Fortezza da Basso. Vogliamo arrivare alla salvaguardia delle migliaia di imprese balneari che hanno creato dal nulla e sviluppato nel tempo una tradizione turistica che rappresenta un’eccellenza a livello mondiale”.

“Stiamo dialogando con la Regione Toscana in maniera molto positiva – ha aggiunto Alberto Nencetti, presidente S.I.B. Toscana. Un encomio al presidente Eugenio Giani e all’assessore economia e turismo Leonardo Marras con i quali stiamo collaborando fattivamente e che, soprattutto, ci stanno ascoltando in questo percorso – non facile – per riuscire a salvare la balneazione toscana, vero e proprio orgoglio dell’offerta turistica nazionale, e che accoglie ogni anno milioni di turisti, attirati dai nostri litorali per la qualità dei servizi di spiaggia che siamo in grado di offrire”.

Anche i porti turistici esclusi dalla Direttiva Bolkestein

Il Senato ha convertito in legge il Decreto “Infrazioni” (DL 16 settembre 2024, n. 131), distinguendo quelle dedicate alla nautica da diporto dalle concessioni balneari. Ora, i porti turistici non rientrano più sotto la Legge 118/2022, ma sono regolamentate specificamente e separate dalla Direttiva Bolkestein. Tuttavia, le concessioni per il noleggio e la locazione restano sotto la normativa precedente con una proroga fino al 2027. Confindustria Nautica ha apprezzato la misura, considerandola vantaggiosa per il settore della portualità turistica.

Il nuovo testo, in linea con la Direttiva Bolkestein e le sentenze della Corte di giustizia UE e della giustizia amministrativa nazionale, riconosce la specificità delle strutture nautiche. L’uso dei beni portuali è escluso dalla Direttiva 2014/23 sui contratti di concessione, poiché non è considerato una concessione di servizi (come stabilito dalla Corte di Giustizia UE il 14 luglio 2016) e segue una procedura pubblica secondo il DPR n. 509/1997 (Decreto “Burlando”). L’art. 3 della Legge 118/2022, modificato, esclude le concessioni per strutture nautiche, inclusi i punti d’ormeggio, dalle previsioni della legge, differenziandole dalle concessioni balneari del governo Draghi. Sono escluse anche le concessioni delle federazioni sportive.