Concessioni balneari Santa Marinella, Tar Lazio conferma validità procedure di assegnazione al 2033

Maurelli, Federbalneari Italia: “Sentenza conferma bontà del nostro modello”

Confermate le procedure con cui sono state rinnovate le concessioni demaniali nel Comune di Santa Marinella fino al 2033. Il Tar Lazio ha dato ragione ai titolari degli stabilimenti balneari del comune laziale, difesi dall’Avv. Vincenzo Cellamare e supportati da Federbalneari Litorale Nord, in quanto non ha ritenuto sussistere i presupposti per l’accoglimento dell’istanza cautelare, tenuto conto della tardività con cui l’impresa ricorrente aveva impugnato le rinnovate concessioni al 2033.

Il ricorso, infatti, era stato presentato dall’impresa Bubbi srl, costituitasi ad hoc, mettendo in dubbio la procedura concorsuale per il rinnovo delle concessioni utilizzata dall’Amministrazione di Santa Marinella, (in violazione dell’art. 12 della c.d. direttiva 2006/123/CE) in quanto veniva equiparato il rilascio delle nuove concessioni ad una proroga generalizzata. Per contro, il resto dei concessionari supportati da Federbalneari Litorale Nord ha sostenuto l’operato del Comune, ritenendo che fosse stata utilizzata una procedura conforme ai principi comunitari. “Mi complimento con i nostri legali per aver sostenuto e ottenuto giustizia per la validità dell’impianto che abbiamo sempre difeso e che consente al nostro modello di poter continuare a fronte degli investimenti programmati e frutto di una interlocuzione ed un indebitamento bancario da parte di queste imprese con il proprio servizio da sempre a sostegno della collettività e del turismo a vantaggio delle località di Santa Marinella e Santa Severa”, ha dichiarato Marco Maurelli, Presidente di Federbalneari Italia.

Balneari, primo ok alle gare via libera al decreto infrazioni

Il Parlamento italiano ha approvato in prima lettura alla Camera la nuova regolamentazione sulle concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali, incluse quelle per attività turistiche, ricreative e sportive, contenuta nel decreto “salva-infrazioni”. L’approvazione è avvenuta con 193 voti favorevoli, 106 contrari e 4 astenuti. Le concessioni in essere sono prorogate fino al 30 settembre 2027, con un obbligo per i Comuni di bandire le gare entro il 30 giugno dello stesso anno. Tuttavia, i sindaci possono anticipare i bandi, a condizione di presentare motivazioni adeguate.

Il decreto stabilisce anche la possibilità di estendere le concessioni fino al 31 marzo 2028 in caso di contenziosi in corso o altre difficoltà oggettive nell’esecuzione delle gare. Per i concessionari uscenti sono previsti indennizzi, da sostenere a carico dei nuovi concessionari subentranti, ma senza diritto di prelazione. Inoltre, il decreto prevede un adeguamento dei canoni, da stabilire con un decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. In caso di mancata attuazione di questo adeguamento, i canoni saranno comunque incrementati del 10%.

Bocciati dal governo tutti gli emendamenti presentati dalla maggioranza come quello con cui si sarebbe consentito agli attuali concessionari di esercitare la prelazione a parità di offerte o come quello di cassare il limite degli ultimi cinque anni nel calcolo dell’indennizzo e di includere invece il valore aziendale d’impresa.

Passa invece l’emendamento approvato in Commissione alla Camera, con il quale il governo italiano ha stabilito l’esclusione dei circoli e delle associazioni sportive dilettantistiche dalla direttiva Bolkestein per le concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali. La misura, proposta in modo bipartisan, garantisce che le concessioni siano destinate esclusivamente a enti e associazioni impegnate in attività sportive, comprese federazioni, discipline sportive associate, e promozione di sport paralimpici. Questi enti, per essere esclusi dalle gare, devono essere iscritti nel Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche e perseguire finalità esclusivamente sociali, ricreative o legate al benessere psicofisico, senza scopo economico, conformemente al diritto dell’Unione europea.

La riformulazione dell’emendamento risponde a un’esigenza molto sentita tra associazioni e circoli sportivi, che temevano di dover competere con enti commerciali per il rinnovo delle concessioni. Grazie alla nuova normativa, le associazioni non economiche potranno continuare a utilizzare gli spazi demaniali per promuovere attività sportive e sociali senza essere soggette a gare pubbliche, mantenendo la stabilità nelle loro attività.