“A tutti coloro che in questi lunghi anni hanno continuato a chiedere le gare per le concessioni balneari in nome di una maggiore concorrenza, della tutela di tutte le aziende e della salvaguardia del settore turistico nazionale, sta arrivando finalmente forte, chiara e incontrovertibile una risposta dal Veneto: state uccidendo le aziende, le famiglie, la concorrenza e la specificità turistica italiana. L’esperienza di Jesolo, infatti, con gare al rialzo che chiaramente premiano i grandi investitori, in cui il titolare di una colossale azienda di calzature che nulla ha che fare con i balneari si è aggiudicato un lotto di tre concessioni, ci conferma che avevamo ragione noi che abbiamo sempre difeso decenni di storia di accoglienza fatta di sacrifici, di passione e di cultura turistica e che con le gare in questo modo saranno i grandi gruppi imprenditoriali, estranei al settore, a spazzare via lidi centenari, accorpando più concessioni e facendo dell’accoglienza un business anonimo per monopolisti. In questo modo si cancella un vero e proprio comparto che ha attratto turisti da tutto il mondo, è stato parte della vita di ogni italiano e ha dato lavoro a famiglie e piccole imprese. Ancora una volta, come sta accadendo in altri settori come quello del commercio on-line, con una visione miope ci si assoggetta ai grandi potentati e si stravolge il tessuto economico che ha reso unico il nostro Paese. Per quanto ci riguarda continueremo a batterci contro queste decisioni forti, oggi più che mai, delle nostre ragioni tristemente confermate dalle decisioni prese in Veneto”.