A seguito dell’ultima sentenza della VII sezione del Consiglio di Stato sulle concessioni balneari, il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Tommaso Foti, ha inviato una lettera al presidente della Camera, Lorenzo Fontana, chiedendo di sollevare presso la Corte costituzionale il conflitto di attribuzione nei confronti del massimo organo della giustizia amministrativa. ”Guardiamo con preoccupazione all’ultima pronuncia del Consiglio di Stato, laddove in più punti essa sembra travalicare i poteri della giustizia amministrativa finendo con l’invadere la sfera legislativa propria del Parlamento”, dichiara in una nota Foti. ”In questa ultima pronuncia – prosegue il capogruppo di FdI – il Consiglio di Stato torna a ribadire la propria competenza non solo in ordine all”obbligo di disapplicare le disposizioni nazionali contrarie’ ma chiarisce altresì che, secondo l’interpretazione sostenuta, tale disapplicazione debba avvenire ‘senza che ciò possa essere condizionato o impedito da interventi del legislatore’. Un assunto che riteniamo infondato e che contraddice lo spirito stesso della legislazione di derivazione comunitaria, che prevede che una Direttiva (in questo caso la Bolkestein) venga recepita con specifiche norme di legge”. “Riteniamo pertanto ineludibile che sia la Corte costituzionale a pronunciarsi circa il corretto esercizio della potestà giurisdizionale. Lo facciamo- conclude Foti- a difesa di un organo eletto direttamente dal popolo che deve mantenere il diritto di poter esercitare le proprie prerogative, con lo svolgimento delle funzioni ad esso attribuite dalla Costituzione”.
Non capisco questo accanimento verso noi balneari! Colpevoli di cosa? Di avere un lavoro stagionale? Di mantenere pulite le spiagge sia in estate che in inverno a proprie spese? Di pagare una tassa di proprietà allo Stato (IMU) su un terreno di proprietà dello stesso Stato e che al termine della Concessione vorrebbe azzerarci gli investimenti fatti in tanti anni di sacrifici e di cui si è nutrito ? Di fare un servizio di salvamento altamente professionale allo Stato nello specchio d’acqua che non ci competerebbe, ma ti viene imposto e verbalizzato, previa denuncia penale se non rispetti le regole alla virgola? Magari rischiando la vita ? Di pagare la Tari a cifre assurde per ricevere un servizio incompleto per 4 mesi e mezzo l’anno? E infine di pagare un canone annuale che per i demenziali denigratori è poco, ma sommato agli altri detti in precedenza mi sembra legittimo! Mettiamoci i mutui in essere per le opere costruite e mantenute negli anni, (nel mio caso si parla anche del secolo precedente poiché siamo alla terza generazione di lavoro in concessione demaniale) e ancora da estinguere. Insomma ,chi vuol contestare senza sapere di cosa parla , credo si dovrebbe domandare se sono a conoscenza dei fatti e della storia delle imprese balneari. Sopratutto di quelle versiliesi, dove tutto è nato dal coraggio di pochi pionieri, che hanno visto nella sabbia, laddove questa era una distesa di dune e rifiuti portati dal mare, una fonte di guadagno e di prospettiva quando l’’Europa era conosciuta nelle cartine appese al muro nelle aule di scuola ignari che un giorno sarebbero cadute a spazzare via tutto il buono costruito non solo sulle spiagge ma per l’intero indotto. Ebbene esistevano persone che nella loro ricerca di fonti di sostentamento , nel buio economico di fine 800’ primi 900’ individuarono una strada nuova che ad oggi non viene riconosciuta come una virtù o un diritto acquisito per storicità e specificità. Questi signori diedero speranza e successivamente concretezza al bello che oggi possiamo definire economia del territorio. Personalmente ringrazio i miei nonni e bisnonni, trisavoli, che mi hanno permesso non senza rinunce di essere un balneare ormai attempato , ma dignitoso e sopratutto onesto. Ma i mie figli chi dovranno ringraziare? Fossi un politico Italiano mi vergognerei di essermi venduto all’Europa per salvaguardare il proprio orticello che morirà subito dopo la nostra uscita.