“Altro bluff del governo e di Salvini sulle concessioni balneari. La procedura d‘ infrazione dell’Europa chiarisce l‘ennesimo tentativo di aggirare la questione da parte del Governo italiano. Dopo una procedura d’infrazione europea e una sentenza definitiva del Consiglio di Stato la questione Bolkestein andava affrontata e risolta emanando i decreti attuativi della legge sulla concorrenza e individuando i criteri per la definizione dei bandi. Al contrario, il governo ha persino ventilato l’insostenibile e surreale ipotesi di proporre all’Europa di mettere a bando nuove concessioni per coste, aree marine e spiagge libere”: così il deputato del Partito Democratico Andrea Gnassi dopo le nuove contestazioni della Commissione Europea.
“Pensando di lucrare consenso, in realtà il governo affossa e lascia un intero comparto, quello del turismo balneare, senza prospettive e certezze, senza norme che indirizzino verso la riqualificazione ambientale e progetti integrati e di riqualificazione delle coste e delle spiagge sostenendo la programmazione dei territori che vanno in quella direzione. Si piccona un settore nevralgico dell’economia italiana, il turismo. E si apriranno contenziosi legali sulle concessioni già dal 1° gennaio del 2024 creando un caos ingovernabile per comuni e regioni ed esponendo questi a contenziosi legali”, prevede Gnassi.
“È un modo irresponsabile e demagogico di governare, che cercando scappatoie per rinviare all’infinito le decisioni finisce per colpire un settore fondamentale della nostra economia e penalizzare milioni di turisti che usufruiscono delle spiagge italiane”.