“Le scriventi Organizzazioni maggiormente rappresentative dei balneari italiani, nell’apprezzare la lettera di risposta alla Commissione Europea dello scorso 16 gennaio, ribadiscono lo stato di profonda preoccupazione del settore per la mancata emanazione di un atto normativo o amministrativo chiarificatore sulla durata delle concessioni demaniali marittime”, inizia con queste parole la missiva scritta da Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a Confcommercio e Maurizio Rustignoli, presidente di FIBA – Confesercenti, indirizzata a Giorgia Meloni.
“Siamo costretti, infatti, ad evidenziare che quanto paventato nelle nostre precedenti lettere sta diventato realtà con gli Enti concedenti (Comuni e Autorità di sistema portuale) che stanno ponendo in essere le procedure amministrative per la messa a gara delle aziende attualmente operanti – continua la nota congiunta.
Non è assolutamente rinviabile un intervento normativo o, comunque, l’emanazione di provvedimenti amministrativi che evitino la gestione confusa e caotica delle funzioni amministrative in materia.
L’inerzia del Governo in tal senso rischia di danneggiare o distruggere un importante settore economico perfettamente efficiente e di successo.
Le rinnoviamo la richiesta di un incontro per meglio rappresentare e illustrare la gravità della situazione e l’urgenza di un intervento normativo risolutivo.
Il 1 febbraio a Viareggio avremo una assemblea dei balneari da tutta italia per stabilire le linee di c omportamento nelle more di alcuna decisione presa lasciando i comuni liberi di agire alla rinfusa nel caos più totale…non siamo contro il governo che vivaddio è l’unico in 14 anni che si è degnato quanto meno di affrontare il problema ma di certo non arriveremo a subire decisioni posposte a dopo le elezioni, ne va della dignità di piccoli imprenditori esposti a diffamazioni, offese di cui qualcuno dovrà prima o poi risponderne legalmente…diffamazioni nel totale disinteresse di chi dovrebbe proteggere l’imprenditoria italiana messa invece in condizioni di svendita ai grandi potentati economici, mafiosi e massoni…la misura è davvero colma e sfido qualsiasi categoria a subire lo stress di 14 anni di incertezza senza risposte.Quello che uscirà dalla assemblea che si preannuncia già partecipata e coinvolgente…saremo più di 500 da tutta Italia…dovrà essere la linea da seguire da parte dei sindacati che sono delegati si…ma alla volontà della base che fino ad ora è stata disattesa….rischia di diventare una conflittualità insanabile e grossa movimentazione sociale e faccio presente che la novella delle 30.000 famiglie è solo una delle tante novelle sparsa per condizionare l’opinione pubblica…siamo moooolti ma moooolti di più, dai 4 ai 5 milioni di voti e spero di avere presto i dati per presentarveli così qualcuno si divertirà a fare conti e la smetterà di tirare calci al vento e fare fumo di poppa.A dopo l’assemblea dei 500 e oltre da tutta Italia….
ESATTO RODOLFO……NON SIAMO 4 GATTI MA MILIONI DI LAVORATORI E MILIONI DI VOTI…ALTRO CHE CAZZATE VARIE…SIAMO L AGO DELLA BILANCIA DELLE ELEZIONI —MA
NOI NON RICATTIAMO IL GOVERNO PERCHè GLI DIAMO I VOTI….CHIEDIAMO SOLO CHE LE NOSTRE AZIENDE VENGANO TUTELATO E CHE LA BOLKESTAI SIA APPLICATA CORRETTAMENTE TENENDO CONTO DEI DATI CHE NON SONO ANCORA STATI FORNITO NELLA MAPPATURA E CIOè LAGHI E FIUMI…QUESTO BASTEREBBE QUALORA C è NE FOSSE ANCORA BISOGNO DI DIRLO PER GLI OTTUSI CHE LA SCARSITà RISORSA DEMANIO MARITTIMO IN ITALIA NON ESISTE….–
Con Viareggio (1 febbraio) si sta finalmente muovendo l’unità balneare al di fuori delle “bandierine”, saremo sicuramente più di 500 ma quello che é fondamentale é che questo numero di partecipanti avrà i mezzi per poter allargare a “macchia d’olio” a tutti i balneari il messaggio d’unità. Sicuramente ci saranno tentativi, da parte di alcuni sindacati, di bloccare questa libertà della base ma è anche questo un motivo di unione per dimostrare che devono finire i “bassi profili” e le manovre “sottobanco” per pilotare il “popolino” a scopi personali . Adesso è la base che gestisce e le sigle devono muoversi di conseguenza. Non ci sarà altra bandiera che quella “NO ALLE ASTE”.