“Solo riconoscendo il valore aziendale e l’indennizzo degli investimenti ai concessionari uscenti si possono tutelare realmente le imprese storiche che hanno creato e contraddistinto l’offerta balneare di qualità della Costa Veneta. Non siamo mai stati contrari alle gare, ma riteniamo che sia necessario garantire l’ammortamento e la valorizzazione dell’esperienza professionale: elemento imprescindibile per scrivere il futuro delle concessioni demaniali. Parliamo di un patrimonio materiale e immateriale che dal 2024 rischia di essere perduto, cancellando così una pagina importante delle nostre spiagge e la forza del nostro turismo ricreativo”.
Lo dice il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, sottolineando, assieme all’assessore al Turismo Caner, la necessità di intervenire nella proposta di legge contenuta nell’emendamento al Ddl Concorrenza, presentato dal Governo per la riforma del demanio marittimo, affinché vengano indennizzati tutti gli investimenti, sia quelli autorizzati sia quelli ammortizzati.
“Lasciare al gestore storico una sorta di avviamento di impresa è il riconoscimento del lavoro fatto negli anni in Veneto – rimarca Zaia –. Parliamo di un comparto composto da oltre 660 insediamenti che versa allo Stato oltre 10 milioni di euro di canone all’anno. Non è assolutamente accettabile che nel provvedimento sulle concessioni approvato dal Governo compaia solamente il concetto residuo di ammortamento. In Veneto gli imprenditori hanno sempre investito milioni di euro nelle proprie attività, fonte di reddito per sé e per il proprio nucleo familiare e per questo motivo la Regione intende continuare a fare la sua parte chiedendo una correzione della norma”.
“C’è un passaggio fondamentale che è stato modificato nel testo di legge, dopo essere stato concordato sia con le istituzioni sia con le categorie, che rischia di creare maggiore confusione nell’interpretazione della norma e generare eventuali contenziosi – evidenzia l’assessore al Turismo regionale, Federico Caner -. I balneari del Veneto sono da sempre custodi premurosi e attenti di un bene pubblico che sono le spiagge. Aziende private cresciute negli anni grazie a investimenti e sacrifici che hanno determinato la forza della Costa Veneta: primo tematismo balneare italiano e componente fondamentale del primato turistico della nostra regione con i suoi 72 milioni di presenze e 18 miliardi di fatturato”.
“Gli indennizzi devono essere calcolati sul valore reale dell’azienda, considerando anche l’avviamento commerciale e non solo il suo valore fiscale – conclude Caner -. Chiediamo, quindi, che venga garantita la possibilità di dare una declinazione territoriale al provvedimento del Governo, per tutelare le diverse caratteristiche della balneazione attrezzata. In Veneto, insistono diversi settori produttivi che assieme formano la forza dell’offerta balneare veneta. Oggi, più che mai, per dare un futuro al comparto balneare e poter competere con le mete internazionali, è necessario pensare ad una cornice regionale dentro cui applicare il provvedimento nazionale ed europeo, per mettere in sicurezza il sistema turistico territoriale e continuare ad essere la Regione più turistica d’Italia”.