Ritengo infondata la notizia della imminente emanazione di decreti attuativi.
Tralascio ogni considerazione sul complesso e articolato iter legislativo previsto dalla legge 118/2022 cd “concorrenza 2021” per la emanazione dei decreti attuativi (redazione da parte dei Ministeri Infrastrutture e turismo di concerto con altri ministeri, approvazione preliminare in CdM della bozza di Dlgs, successivo Parere del CdS, a seguire l’Atto di intesa della Conferenza delle Regioni, quindi Parere delle Commissioni parlamentari, infine l’approvazione definitiva in CdM).
Così come evito qualsiasi osservazione sulle dichiarazioni di esponenti politici e di Governo ad iniziare da quelle del rappresentante del Governo – Viceministro Pichetto – in sede di approvazione della legge con le quali è stato precisato che la emanazione dei decreti attuativi spetta al nuovo Governo e al prossimo Parlamento.
Evito infine valutazioni sulla correttezza istituzionale e sulla legittimità costituzionale dell’eventuale approvazione di una disciplina normativa non prevista dal PNRR da parte di un Governo e di un Parlamento “in prorogatio” e non più nella pienezza delle proprie funzioni.
Da ultimo osservo, che sia la legge 118/2022 che gli eventuali Dlgs attuativi possono essere modificati o abrogati dal prossimo Governo e Parlamento.
Ovviamente continuiamo ad essere vigili ed attenti.
Tonino Capacchione
Secondo me bisogna tenere alta la guardia dobbiamo essere pronti al peggio , visto che l’unico intento di Draghi è quello di svendere le nostre imprese dobbiamo ribellarci ,non possiamo subire sempre ,stavolta è troppo ingiusto quello che vogliono fare non glielo dobbiamo consentire costi quel che costi