Balneazione, Regione Liguria: Balneazione, al via il monitoraggio per la stagione 2023

Già dal mese di aprile, Arpal monitora le acque di balneazione per definire la situazione di partenza della stagione balneare, che inizia ufficialmente il 1° maggio. 

Questi primi campionamenti, i cosiddetti pre-sampling, servono a definire se una zona inizia la stagione aperta o chiusa.

I punti di campionamento della campagna 2023, previsti dal Decreto Regionale DD 2089 del 28/03/2023 emanato pochi giorni fa, sono gli stessi dell’anno scorso, 382, che si distribuiscono in un arco costiero di 350 chilometri. Questo vuol dire che, mediamente, c’è più di un punto di controllo per ogni chilometro delle zone balneari liguri.

Ogni punto ha una classificazione da eccellente a scarso, che viene stilata utilizzando gli ultimi quattro anni di dati del punto in questione. Dal mese di maggio si intensificano le frequenze di campionamento per quelle zone classificate al momento scarse (10 punti di campionamento) e sufficienti (8 punti di campionamento). Queste zone verranno campionate da maggio ad agosto due volte al mese anziché una volta al mese.

La conformità delle acque ai fini della balneabilità si basa sui valori di laboratorio di due parametri microbiologici rilevati, Escherichia coli ed Enterococchi intestinali, indicatori di contaminazione fognaria che richiedono 24 ore di tempo tecnico analitico.

I dettagli relativi al monitoraggio per la stagione 2023 sono disponibili nella tematica Mare – Balneazione del sito web dell’Agenzia.

Balneari, Fiba Confesercenti: “occorre tavolo confronto su erosione, protezione delle coste sia tra le priorità dell’esecutivo”

Le mareggiate di questi ultimi giorni evidenziano, ancora una volta purtroppo, l’estrema fragilità delle coste italiane: le imprese balneari stanno subendo danni ingenti, sia sul versante adriatico che su quello tirrenico, con cedimenti strutturali, chilometri di arenile in cui il materiale sabbioso è asportato dal mare ed ingressioni marine che hanno colpito le attività ed i centri abitati. Una situazione preoccupante che richiede un serio intervento da parte del Governo sull’erosione costiera, attraverso la costituzione di un tavolo nazionale di confronto con le associazioni del settore”.

Così Maurizio Rustignoli, presidente Fiba Confesercenti in una nota.

“Occorre, prosegue il presidente, una pianificazione di lungo periodo, basta con gli interventi tampone lasciati alla gestione di comuni e regioni. Per questo come Fiba chiediamo un coordinamento, non più rinviabile, con i ministeri di competenza, il ministero del’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare insieme al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, per fare il punto della situazione: il 60% delle coste italiane subisce una forte erosione, ogni nuovo episodio di maltempo mostra le criticità di un sistema balneare e turistico che è fondamentale per il Paese, con un valore socio economico importante. Non si può fare balneazione, non si può fare turismo senza la messa in sicurezza delle spiagge e dei litorali, oltrechè dei centri abitati, dei parchi e delle pinete dei rispettivi territori.”

“Occorrono – conclude Rustignoli – le giuste risorse economiche, anche con la destinazione di parte dei fondi del PNRR, insieme alla buona volontà per combattere il fenomeno: investire nella protezione delle nostre coste sia, perciò tra le priorità dell’esecutivo”.