Adiconsum: “Vietare le sigarette su tutte le spiagge della Sardegna”

 

Vietare il fumo di sigaretta su tutte le spiagge della Sardegna e dare a bagnini e compagnie barracellari il potere di elevare le sanzioni amministrative contro i trasgressori. A chiederlo Adiconsum Sardegna, che invoca una legge regionale ad hoc e l’intervento dei prefetti.

Intanto sono già molti i Comuni che hanno introdotto il divieto sui litorali, tra questi Cagliari, Olbia, Arzachena, Stintino, Alghero e Porto Torres, dove si trovano le spiagge tra quelle più frequentate dai vacanzieri.

“Siamo favorevoli alle ordinanze comunali che, oramai da anni, vietano il fumo su alcune spiagge dell’isola, ma riteniamo che i divieti debbano essere estesi a tutte le spiagge della Sardegna, sia per tutelare la salute dei bagnanti, sia per difendere l’ambiente messo a rischio dai mozziconi di sigaretta abbandonati sulla sabbia o gettati in mare – spiega il presidente Giorgio Vargiu – Qualsiasi divieto, tuttavia, è totalmente inutile se non accompagnato da controlli efficaci, ed è sempre più frequente vedere bagnanti che fumano in totale libertà anche nelle zone della Sardegna dove vigono i divieti: per questo chiediamo oggi di istituire in tutte le zone turistiche della regione una task force di agenti delle forze dell’ordine che abbia il compito di eseguire controlli lungo i litorali e sanzionare i trasgressori”.

“Proprio per incrementare i controlli e sopperire alle carenze di organico di vigili urbani e altri corpi di polizia, chiediamo di estendere ai bagnini e alle compagnie barracellari, attraverso apposite ordinanze prefettizie, il potere di elevare sanzioni verso chi non rispetta i divieti di fumo e le altre regole imposte in spiaggia dalle ordinanze balneari della Regione Sardegna e da Capitanerie di Porto e Comuni”, conclude Vargiu. (Ansa)

AMBIENTE, REGIONE LIGURIA: DALL’11 LUGLIO ARPAL DIMEZZERA’ TEMPI ANALISI ACQUE DI BALNEAZIONE. ASS GIAMPEDRONE “NOVITÁ IMPORTANTE A TUTELA SALUTE CITTADINI E TURISTI”

 

Da lunedì 11 luglio Arpal dimezzerà il tempo necessario per ottenere i risultati delle analisi sui campioni delle acque di balneazione. Il laboratorio dell’Agenzia utilizzerà un nuovo metodo miniaturizzato, denominato Enterolert E – IDEXX, che consentirà di ridurre da 48 a 24 le ore necessarie per ottenere il risultato relativo agli Enterococchi intestinali che, insieme ad Escherichia coli, rappresentano gli indicatori di inquinamento fognario, sui quali si basano le valutazioni di conformità delle acque.
Soddisfazione è stata espressa dall’Assessore all’Ambiente di Regione Liguria Giacomo Giampedrone: “L’adozione di questo nuovo sistema da parte della nostra Agenzia Regionale per l’ambiente è una novità importante. Arpal infatti, oltre ad offrire un significativo contributo alla tutela della salute dei cittadini, salvaguarda quella dei tanti turisti che scelgono di trascorrere un periodo di vacanza nelle nostre località balneari, grazie al mare più bello d’Italia premiato anche quest’anno con il record di Bandiere Blu. La maggiore rapidità di analisi sui campioni delle acque darà inoltre un aiuto concreto ai sindaci dei comuni costieri che potranno adottare più rapidamente i provvedimenti di loro competenza. Voglio quindi ringraziare ancora una volta i tecnici di Arpal per la puntuale e costante cura che impiegano nel proprio lavoro”.
La normativa vigente prevede un limite massimo di 200 UFC/100 millilitri (Unità Formanti Colonia) per gli enterococchi, e di 500 UFC/100 millilitri per Escherichia coli.
Questi limiti possono essere espressi anche come MPN, ovvero Most probable Number; ed è proprio utilizzando una tecnica miniaturizzata basata sulla crescita degli enterococchi in un terreno liquido e sul calcolo dell’MPN, che Enterolert E – IDEXX consente di ottenere la lettura degli esiti in sole 24 ore. Il metodo è stato testato e validato da Arpal ed è adottato e accreditato anche presso altre Agenzie Regionali per l’Ambiente.
Il Direttore Generale di Arpal Carlo Emanuele Pepe ha ricordato che “nelle molteplici attività dell’Agenzia a tutela dell’ambiente, i controlli sulle acque di balneazione impegnano, da aprile a settembre, risorse importanti con un monitoraggio capillare e costante. La riduzione dei tempi di analisi è un ulteriore servizio offerto alle amministrazioni comunali e a tutti i cittadini e conferma come il laboratorio Arpal sia all’avanguardia nell’utilizzo delle tecniche d’analisi più efficienti e innovative, come testimonia anche il lavoro svolto per la ricerca del SARS COV-2 nei reflui fognari”.
Per la stagione estiva 2022 Arpal, cui è delegato il monitoraggio delle acque di balneazione in Liguria, controlla 382 punti: 86 in provincia di Imperia, 101 in quella di Savona, 111 in provincia di Savona e 84 in provincia della Spezia. Ogni punto è monitorato con cadenza almeno mensile secondo cadenze, criteri e metodi stabiliti dal Decreto Legislativo n.116 del 2008.
La conformità di una singola zona, ai fini della balneabilità, si basa esclusivamente sui valori di laboratorio di Escherichia coli ed Enterococchi intestinali; per ottenere la conformità è necessario che entrambi i valori siano sotto i limiti stabiliti dalla normativa.
Ogni punto di monitoraggio ha anche una propria classificazione annuale, indipendente dal fatto che, in quel dato momento, sia balneabile o meno. Questo giudizio è calcolato su un set di dati “storici” (tipicamente gli ultimi quattro anni) e resta invariato per tutta la stagione balneare corrente. Al termine di ogni stagione balneare, la classificazione viene ricalcolata e deliberata, entro il 30 novembre di ogni anno, da Regione Liguria.
Per seguire l’andamento in tempo reale delle conformità è possibile collegarsi all’apposita sezione, nell’area tematica mare del sito Arpal https://www.arpal.liguria.it/tematiche/mare/balneazione.html