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Balneari, Lega: ‘Spiagge non scarse, Europa rispetti lavoro tavolo tecnico su mappatura’

“I risultati del tavolo tecnico sulla mappatura delle nostre spiagge non lascia dubbi e certifica quella ‘non scarsità della risorsa’ che basta per evitare che la Direttiva Bolkestein sia subito applicata. Ecco perché con un emendamento Lega che abbiamo presentato in Commissione Finanze alla Camera abbiamo previsto che tutto questo sia normato. Con questo provvedimento, inoltre, si disciplina il riconoscimento del valore aziendale, calcolato sulla scorta di una perizia di parte a carico del concessionario esistente e si riconosce il diritto di prelazione per gli attuali titolari. La posizione della Lega è chiara: siamo al fianco di un comparto, quello dei balneari, che vale il 6% del Pil. Il lavoro e il sacrificio di migliaia di famiglie non possono essere svenduti e ci batteremo contro imposizioni irragionevoli da parte dell’Europa”. Lo dichiarano i deputato della Lega Elisa Montemagni e Salvatore di Mattina, firmatari degli emendamenti.

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Blue Flag beach. Close-up photo of the flag waving under blue cloudy sky

Bandiere blu, grazie al lavoro degli imprenditori balneari crescono le spiagge di qualità in Italia

 Un successo che rischia di essere vanificato in assenza di una normativa a tutela della categoria

Cresce il numero di Bandiere Blu italiane, con un totale di 236 località costiere, 10 in più rispetto al 2023: si conferma anche quest’anno l’eccellenza delle spiagge del Bel Paese, grazie al costante impegno degli imprenditori balneari nel preservare e migliorare la bellezza dei nostri litorali. Un traguardo certificato anche a livello globale dal report Blue Flag, che nel 2023 ha visto l’Italia classificarsi al quarto posto nel mondo tra i Paesi con il maggior numero di Bandiere Blu.

Il riconoscimento, istituito nel 1987 e assegnato dalla Ong FEE (Foundation for Environmental Education) in collaborazione con l’UNEP (Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente) e UNWTO (Organizzazione Mondiale del Turismo) dell’ONU e riconosciuto dall’UNESCO, attesta la qualità delle coste sulla base di 32 standard severi per la valutazione di spiagge di mari, laghi e fiumi.

Possono ottenere la Bandiera Blu solo le località che rispondono a severi requisiti relativi a pulizia, organizzazione, informazione, sicurezza di bagnanti e consapevolezza ambientale delle spiagge. Oltre alla qualità dell’acqua, che deve anche risultare priva di residui di acque reflue industriali e urbane, viene valutata la presenza di personale e attrezzature di salvataggio, equipaggiamento di primo soccorso, misure di sicurezza per la tutela dei bagnanti, accesso e servizi per disabili e una fonte di acqua potabile in spiaggia. Non mancano poi misure atte alla tutela ambientale, tra cui la presenza di cestini per i rifiuti, che devono essere regolarmente mantenuti in ordine, una pulizia continua e regolare delle spiagge e il monitoraggio degli habitat marini e lacustri circostanti.

Questo successo, che premia il turismo non solo marittimo, ma anche lacustre e fluviale, non sarebbe possibile senza il costante e serio operato dei balneari, veri custodi delle nostre spiagge. La qualità delle coste italiane nasce dall’impegno che dedichiamo nella gestione e nella manutenzione dei nostri stabilimenti, nel rispetto di elevati standard di pulizia, sicurezza e qualità dei servizi offerti ai clienti. Grazie al nostro lavoro, abbiamo trasformato i litorali italiani in una delle mete più ambite per i turisti provenienti da tutto il mondo e, quotidianamente, contribuiamo attivamente alla conservazione del nostro prezioso patrimonio naturale.” hanno dichiarato gli imprenditori balneari, insieme ad Assobalneari Italia Aderenti a Federturismo Confindustria e La Base Balneare con Donnedamare.

Il riconoscimento delle Bandiere Blu ci incoraggia a continuare su questa strada di eccellenza e responsabilità ambientale, ma, per poter continuare a offrire il nostro contributo, è fondamentale che il Governo si impegni a promulgare una legge che tuteli e valorizzi l’operato di oltre 30.000 imprese che, oggi, vivono in una situazione di caos e incertezze.” hanno concluso.