Confesercenti su piano arenile di Rimini: “Azzerato valore delle imprese balneari”

Un avvio inadeguato per il Piano dell’arenile, sia nella forma che nella sostanza.” Questa è, in breve, la critica mossa dalla Confesercenti della provincia di Rimini, che ha esposto le proprie perplessità in merito alla proposta del nuovo piano urbanistico diffuso dall’amministrazione comunale di Rimini.

Il Comune ha avviato l’iter di approvazione del Piano dell’Arenile senza un vero confronto con la città – attacca Confesercenti -: non vi è stato confronto con le categorie economiche, con le rappresentanze della società civile in generale, tutto è stato rimandato alle eventuali osservazioni formali ad un piano già pubblicato”.

L’affondo è molto netto: “Il piano fa la scelta di considerare la spiaggia un foglio bianco per ridisegnarla come se si trattasse di un unico grande lotto libero. Le aree che saranno date in concessione e quelle che dovranno essere mantenute libere sono diverse da quelle attuali, senza una riga che stabilisca come ciò possa essere attuato, né alcuna norma transitoria”.

Non solo. “Il nuovo piano individua quale unica modalità di intervento la demolizione e ricostruzione dell’esistente con il pretesto degli strumenti urbanistici sovraordinati, ma la vera ragione è completare il Parco del Mare, avvalendosi degli investimenti dei futuri concessionari. Al di là dell‘inesattezza giuridica, contestiamo l’opportunità politica di tale scelta e dubitiamo della reale possibilità di realizzazione, in assenza di una disciplina certa e definitiva sulle norme future per il rilascio delle concessioni”.

A giudizio di Confesercenti, dunque, “un progetto che considera sole le forme architettoniche in funzione del Parco del Mare, diventa un azzardo e rischia il fallimento. Ancora più grave è che il Comune abbia predisposto un piano che finisce per azzerare il valore aziendale dell’impresa e dei beni materiali ed immateriali degli attuali concessionari favorendo l’entrata, nella gestione della spiaggia di soggetti (vedi Jesolo) che snatureranno le tradizioni e la storia che hanno fatto di Rimini la capitale europea del turismo”.

L’arenile, il balneare, sono il principale prodotto della nostra economia – conclude l’associazione – ed un piano urbanistico dovrebbe valorizzare e tutelare il territorio per premiare e rendere possibile l’innovazione e riqualificazione di un prodotto capace di cogliere rapidamente ed anticipare le tendenze di mercato. Se vogliamo rimanere una meta all’avanguardia nella proposta di accoglienza, capace di attrezzare la spiaggia alle tendenze e richieste della domanda, dobbiamo dotarci di strumenti e norme adeguate, sostenibili ed economicamente realizzabili. A questo punto auspichiamo che si avvii un dibattito che faccia emergere le contraddizioni e i limiti della proposta di piano e che si apra un confronto con tutte le forze politiche prima dell’approvazione”.

Zucconi (FDI): “Ad aprile discussione proposta legge su art. 49 e indennizzo”

Riceviamo a pubblichiamo la lettera inviataci dall’on. Riccardo Zucconi che anticipa la discussione nel prossimo mese di aprile della proposta di legge a firma congiunta Zucconi-Caramanna, per l’abolizione dell’art. 49 del codice della navigazione che non prevede alcun indennizzo al concessionario uscente in caso di evidenze pubbliche. Oltre all’abolizione dell’art. 49 è prevista anche la quantificazione del valore dell ‘indennizzo.

La lettera esordice “Sarà certamente una Pasqua di grande incertezza per tutti gli imprenditori balneari . Come sapete da anni mi batto perché la Bolkestein trovi una giusta e corretta applicazione in Italia e non porti a espropri assurdi e immotivati. La situazione e in particolare anche l’opposizione recente che viene fatta in Europa verso varie soluzioni proposte, è grave e la conoscete” . Prosegue Zucconi, “Sono convinto che la nostra battaglia debba continuare e mi impegnerò a farlo ancora nell’andare a proporre in UE una via di uscita che tenga conto che la Mappatura ha detto che la risorsa non è scarsa . Forti di questo dato le soluzioni ci sono sia che si preveda l’esclusione dall’obbligo di andare alle Aste (art. 12 Bolkestein) sia che ,come avevo proposto 4 anni fa, si cerchi di andare verso la logica del “doppio binario”. Continuando questa battaglia penso però che intanto ci sia da rimuovere un macigno che pesa sul settore e cioè quello dell’art 49 che impedisce qualsiasi indennizzo. Chiosa Zucconi “Segnalo dunque che nel mese di aprile verrà discussa alla camera la mia proposta per la soppressione dell’art 49 del codice della navigazione e per normare il principio dell’ indennizzo sulla base del valore dell’impresa che insiste sulla concessione”.