Confesercenti, De Luise sui balneari: “Non cancellare d’ufficio le imprese storiche”

Sulle imprese balneari “è davvero così incredibile, intollerabile prevedere la possibilità di prelazione da parte degli attuali imprenditori?”.

Lo domanda la presidente di Confesercenti, Patrizia De Luise, a margine della presentazione di un seminario  su «I negozi si ritirano, la desertificazione commerciale avanza».

“Dobbiamo per forza – aggiunge – cancellare d’ufficio imprese che hanno fatto la storia del nostro turismo? Anche per quanto riguarda gli ambulanti – che i sindaci, avete sentito, ci indicano come risorsa – serve più flessibilità. Un comparto portato al degrado per colpa della burocrazia”.

Il comune di Ginosa pronto a partire con le gare

La nuova pianificazione delle concessioni balneari e l’adeguamento alle normative europee rappresentano temi centrali sia per il Comune di Ginosa che per il contesto nazionale. A Ginosa, il sindaco Vito Parisi ha annunciato l’avvio di gare per l’assegnazione di 22 concessioni balneari, in conformità con la direttiva Bolkestein e le indicazioni della giurisprudenza, che vietano ulteriori proroghe delle concessioni attuali. Tra le nuove concessioni, sono previste spiagge attrezzate per animali, punti di ormeggio, spiagge libere con servizi e due aree specifiche per garantire la balneazione a persone con disabilità gravi. Questo progetto punta a incrementare lo spazio per spiagge libere (circa 130 metri in più), migliorare i servizi turistici e rafforzare le opportunità economiche locali, con un occhio alla tutela ambientale.

Il progetto è visto come un’opportunità per valorizzare il territorio sia dal punto di vista imprenditoriale che turistico, garantendo al contempo una maggiore tutela dell’ambiente costiero e dei diritti dei cittadini.

A livello nazionale, la questione delle concessioni balneari è altrettanto rilevante. Il governo Meloni ha chiesto il ritiro degli emendamenti al decreto infrazioni, che riguarda anche la gestione delle concessioni demaniali, posticipando l’esame delle norme a fine ottobre. La Commissione europea insiste sulla necessità che la riforma italiana sia conforme alla direttiva sui servizi, la cosiddetta direttiva Bolkestein, che mira a introdurre una maggiore concorrenza nel settore. Nonostante i tentativi di trovare soluzioni che proteggano gli interessi degli operatori balneari, il governo è chiamato a rispettare le normative comunitarie per evitare ulteriori procedure di infrazione da parte dell’Ue.