Arriva l’Autorità Garante della Concorrenza a Jesolo per irregolarità sulla legge 33

“Il Castello di sabbia della legge truffa 33 sta crollando. Finalmente l’Autorità Garante della Concorrenza indaga sui comportamenti del Comune di jesolo e sulla legge truffa 33 che ora è appesa ad un filo” dichiara il Portavoce Nazionale della Categoria Balneare aderente al Popolo Produttivo Nazionale Claudio Maurelli. Sui giornali locali il sindaco calmieratore, assieme al caro amico sindacalista Sib ed un consigliere regionale di fdi, continuano ad elogiare la fantastica legge truffa 33, senza minimamente citare l’importante attacco da parte della Autorità al suo operato e le conseguenze che potrebbe avere sulla sua Amministrazione. Vista la strana dimenticanza del primo cittadino e sodali, pur avendo ricevuto la lettera formale della Autorità
Garante della Concorrenza, lo facciamo noi pubblicando qui la lettera della Autorità al Comune di Jesolo arrivata ieri.

Abbiamo proceduto a denunciare alla AGCM il Comune di Jesolo, per delle azioni a nostro avviso fuori legge Nazionale, addirittura fuori legge Europea e a nostro avviso truffaldine. Fuori dalle Leggi nazionali perché le due leggi attualmente in vigore prevedono il blocco dei bandi fino a riforma e perché è stato dato appositamente un periodo transitorio sino al 31.12.24 fino a che non vengano stabilite le regole per futuri bandi dal Governo. Un Comune risulota completamente fuori legge se va contro queste norme. Fuori dalle Leggi Europee perché la direttiva Bolkestein affida al Governo Italiano le regolamentazioni per le gare, previa riforma di settore da concordare ancora. Il Comune in oggetto sta violando anche le direttive Europee cercando di forzare la stessa direttiva che non ammette obiezioni.

Una legge truffaldina la legge 33 perché grazie al lavoro incessante di legali, sindacalisti SIB e FIBA, politici locali e regionali, tante famiglie si sono affidate a loro ed hanno pagato più di 100.000€ a testa con la promessa di avere 20 anni. Una truffa a tutti gli effetti che andrebbe denunciata con una Class Action da parte delle famiglie contro i loro presunti aguzzini. Siamo certi che con una denuncia simile, non avrebbero comunque la loro concessione ormai persa, ma almeno i soldi estorti. Valuteremo di contattare queste famiglie a breve. Le nostre contestazioni hanno origini dalla strana “voglia di bandi” di due sindaci, quello di Jesolo e quello di Chioggia che già dal Gennaio 2023 iniziarono a convincere i balneari locali, grazie alla spinta politica del
Presidente del SIB VENETO tale Alessandro Berton, a partecipare ad istanze di parte per ottenere falsi 20 anni, ben pagati e garantiti a voce con una legge regionale in parte cassata n.33. La denuncia alla Autorità Garante della Concorrenza nasce da fatti al limite della fantascienza normativa: società intestata al padre del sindaco; alcune delle società riconducibili addirittura allo stesso sindaco De Zotti, lo stesso sindacalista del SIB VENETO Alessandro Berton, il quale avrebbe supportato l’amministrazione nel andare verso i bandi preventivi, dalle visure camerali societarie sarebbe anche egli in quota parte dentro una delle società che partecipano alle istanze. Il partito di Fratelli d’Italia pur essendo a conoscenza dei fatti, grazie alle nostre varie segnalazioni decide di non muoversi nei confronti dei due sindaci dello stesso partito e del Consigliere regionale di fdi.

Dopo una attenta analisi delle nostre richieste circostanziate sullo strano operato di questo sindaco, a favore di alcuni concessionari e contro altri, l’ente ha deciso di indagare sul Comune in oggetto e inviare una relazione con precise richieste formali sulla illegittimità delle evidenze pubbliche e regolamenti scritti dal Comune di Jesolo a guida FDI: il Comune ha pochi giorni per rispondere a quelle domande precise o ci saranno conseguenze da parte dell’Autorità. Nel caso di Chioggia una famiglia, grazie alla legge 33 ha gia perso la concessione ed è stata costretta, per mancanza di tutele da parte del Governo, a fare ricorso per annullare il bando. Oggi nuove denunce arriveranno nel Comune di Chioggia. Ora finalmente sarà un Ente super partes e soprattutto lontano dai Tribunali cittadini a verificare le presunte azioni di questa amministrazione verso le famiglie balneari che a nostro avviso avrebbe dovuto tutelare e non mandare ad evidenza pubblica col rischio fortissimo di finire come la famiglia di Chioggia. A riprova di questo, oggi quasi tutte le istanze di parte, presentate a Jesolo sono finite in concorrenza con altri competitors. Altro che 20 anni garantiti! Un truffa garantita.

Categoria Balneare Popolo Produttivo

Balneari, Gasparri: FI ha offerto in ogni fase contributo costruttivo su concessioni

“Forza Italia segue con attenzione e senso di responsabilità la discussione sulle concessioni. Ed ha offerto, in ogni fase, un contributo costruttivo e responsabile. Anche negli ultimi mesi quando si è deciso di procedere alla cosiddetta mappatura. E, checché ne dicano gli scettici, é emerso quello che è evidente: in Italia ci sono migliaia e migliaia di chilometri di coste a disposizione di nuove imprese. Anche escludendo i luoghi impervi che non possono essere agevolmente utilizzati per nuove imprese e rispettando ovviamente le aree sottoposte a particolari vincoli ambientali o quelle destinate ad altri scopi, portuali o di diversa natura.

Qualcuno gioca sui numeri confermando la propria totale malafede. La mappatura va completata calcolando le realtà fluviali e lacustri. Si continua a fare confusione tra il costo delle concessioni, che certamente va riesaminato (soprattutto da parte di amministratori locali), e il fatturato delle aziende. Come se sul fatturato non incidessero ulteriori oneri fiscali, Irpef, Iva , l’Imu che viene pagata dai gestori pur non essendo proprietari delle aree. Si fa insomma una grande confusione. Ignorando, ad esempio, il costo dei dipendenti, i contributi previdenziali e sanitari ed i costi fiscali delle migliaia e migliaia di persone che lavorano nelle imprese balneari. I costi per la manutenzione e per la pulizia degli arenili. Si parla del fatturato come se fosse un’entrata libera da qualsiasi peso fiscale o da costi riguardanti i dipendenti e la gestione delle imprese. Una malafede assoluta che caratterizza i soliti bugiardi. Nessuno vuole mettere in discussione le cosiddette spiagge ‘libere’, ma i comuni non devono lasciare questi spazi, che ci devono essere obbligatoriamente, in uno stato di abbandono. La spiaggia libera non deve essere una discarica, dove se un bambino gioca a pallone si ferisce con un chiodo arrugginito o dove una persona che si stende al sole deve farlo accanto a rifiuti maleodoranti. Non dobbiamo confondere il concetto di spiaggia libera con gli spazi che i Comuni devono gestire, tenere puliti ed ordinati per metterli a disposizione dei cittadini che non vogliono andare negli stabilimenti balneari. E con assistenza bagnanti garantita, come avviene con personale qualificato negli stabilimenti.

Quindi queste aree ci devono essere. E, invece, gli spazi per le nuove imprese sono quelli in esubero, che sono abbondantissimi. Per questo chiediamo una discussione seria, in Italia ed in Europa, che concili la necessità di dare certezze a questo settore con la tutela delle imprese esistenti. Parlando della realtà e non descrivendo la situazione in maniera falsa e bugiarda, come fanno tanti esponenti della sinistra. Che citano il fatturato senza parlare delle tasse e del costo dei dipendenti, che parlano di spiagge libere che loro stessi nei loro comuni non curano in maniera adeguata e che ci devono essere, senza diventare discariche”. Lo dichiarano il Capogruppo di Forza Italia Maurizio Gasparri e il vice presidente dei deputati azzurri Deborah Bergamini