Padovano (Sib): “In Abruzzo azione coordinata sulla proroga delle concessioni balneari”

Le proroghe delle concessioni balneari emanate dai comuni delle coste abruzzesi sono “frutto di un coordinamento tra i comuni stessi. Ma è improprio chiamarle proroghe delle concessioni perché in realtà sono proroghe delle evidenze pubbliche. Così come stabilisce l’articolo 118/2022”. Lo scrive il presidente della Confcommercio Pescara e della Sib Abruzzo, Riccardo Padovano, che parla di delibere “che non creeranno confusione nell’interpretazione della norma. Possiamo dire che in Abruzzo ha funzionato il coordinamento tra le associazioni di categoria che collaborano tra loro e che interagiscono con i comuni e con la Regione. Possiamo dire che si scrivono oggi le normative nei comuni tenendo fuori le appartenenze politiche”.

Tuttavia “oggi mi preme rimarcare, dopo la chiusura della delibera del Comune di Pescara, come quando c’è un buon lavoro tra le associazioni di categoria e tra queste la Sib Confcommercio con la politica che ascolta e si toglie le casacche delle appartenenze politiche, scrivendo le norme con il solo obiettivo di fare il bene della collettività. Le amministrazioni locali abruzzesi della costa hanno dimostrato di avere quello spirito che punti a far capire anche al governo nazionale che la strada giusta non può certo essere quella delle proroghe ma invece quella che deve portare ad una riforma di legge che deve avere come unico obiettivo quello di favorire una normalizzazione e non ricorsi e lavoro per i vari legali sull’interpretazione di una norma contorta”.

Questo, pertanto, deve essere il fine e dall’11 gennaio dovremo metterci tutti di nuovo al lavoro per una legge quadro che porti ad una riforma dei canoni demaniali e la soluzione dovrà essere condivisa dagli operatori stessi con la politica, che dovrà fare la sua parte per la risoluzione del problema. Parlare oggi sui social non porta a nulla. Occorre invece intraprendere la strada di una collaborazione e di un coordinamento così come i comuni costieri abruzzesi hanno dimostrato di saper fare”, conclude Padovano. 

Concessioni, regione Sicilia, fissa scadenza al 31 dicembre 24

Il decreto firmato dall’assessore al Territorio e Ambiente della Regione Siciliana, Elena Pagana, ha prorogato la scadenza delle concessioni demaniali marittime in Sicilia dal 31 dicembre 2023 al 31 dicembre 2024. Questa decisione estende il periodo di utilizzo delle parti di territorio demaniale concesso a privati o enti, consentendo loro di continuare a utilizzare tali aree fino alla nuova data di scadenza indicata nel decreto. Si suggerisce di consultare il sito internet dell’amministrazione regionale della Sicilia o la Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana per i dettagli completi e le implicazioni di questa proroga.

«Diamo continuità alla gestione delle concessioni e certezze agli operatori – dice il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani – in una fase di transizione in cui a livello statale devono essere emanate le indicazioni per procedere alle gare per l’assegnazione delle aree demaniali. È un passaggio fondamentale nei confronti di un settore importante e trainante della nostra economia, che rispecchia, inoltre, quanto previsto dalle norme statali riportare in auge dal pronunciamento della Corte di cassazione».

«Abbiamo confermato in Sicilia – aggiunge l’assessore Pagana – il termine del 31 dicembre del prossimo anno, previsto dalla legge nazionale. Abbiamo previsto, con un emendamento alla Finanziaria in discussione all’Ars, la possibilità di un ulteriore slittamento alla fine del 2025, nel caso in cui non fosse ancora possibile bandire le gare, così come prevede il milleproroghe. Quanto al futuro, ho istituito in assessorato un tavolo tecnico di coordinamento per affrontare tutti gli aspetti normativi e tecnici della gestione del demanio marittimo regionale e agli ambiti di applicazione della direttiva europea. Dal lavoro di questa task force scaturirà una direttiva operativa dai contenuti chiari e univoci per i concessionari, ma anche per le Capitanerie di porto chiamate alla verifica del rispetto delle norme».