Mare Libero vuole una concessione ma perde al Tar

Battuta d’arresto per CoNaMal (Mare Libero), che con sentenza numero 1194/2023 pubblicata ieri si vede respinto il ricorso al Tar toscana nei confronti di bagno Nettuno Sud di Graziano Giannessi.

La vicenda ha inizio quando l’associazione ambientalista, che cercava di ottenere l’uso in concessione dell’arenile assentito al Bagno Nettuno Sud, per svolgere un’attività ricreativa, presenta domanda al comune di Viareggio.
Il Comune respinge la richiesta dell’associazione sostenendo la mancanza di documentazione conforme alla normativa vigente. Successivamente, l’associazione presenta ricorso al Tribunale amministrativo regionale, il quale dichiara il ricorso inammissibile “per difetto d’interesse”.

Precisa il Tribunale, la richiesta formulata dalla Co.Na.Ma.L. era oggettivamente sfornita della benché minima documentazione prevista dal cod. nav. agli artt. 36 e 37 e dal regolamento per l’esecuzione del cod. nav. in tema di presentazione della domanda di nuova concessione (progetti, asseverazioni delle opere, planimetrie etc..). Sicché l’associazione ricorrente ben avrebbe potuto illustrare nelle proprie osservazioni ex art. 10 bis legge 241/90, non solo i propri argomenti giuridici circa la necessità di disapplicare le norme nazionali di proroga generalizzata delle concessioni balneari, come sostenuto nel presente giudizio, ma anche come avrebbe inteso servirsi dell’area, dimostrando e provando il possesso dei requisiti soggetti ed oggettivi necessari a divenire concessionario demaniale marittimo.

Dunque, a fronte della richiesta della Co.Na.Ma.L., che, in ragione dei suoi contenuti, non poteva essere considerata una domanda di nuova concessione idonea a provocare l’avvio del procedimento comparativo ai sensi dell’art. 37 cod. nav., la coerente risposta del Comune non costituisce un diniego di attivazione della detta procedura ad evidenza pubblica, ma un atto interlocutorio e interno al procedimento, che non è stato seguito da ulteriori atti rimessi all’iniziativa dell’associazione oggi ricorrente.


Questa decisione ha rappresentato una vittoria per i gestori del bagno Nettuno Sud, soprattutto considerando il contesto controverso riguardante le concessioni balneari e la direttiva Bolkestein.

L’associazione CoNaMal, di cui è presidente Roberto Biagini, si batte da anni contro la categoria dei balneari predicando spiagge libere al posto degli stabilimenti balneari e contestando le proroghe automatiche che si porrebbero in contrasto con la normativa eurounitaria. L’attività di CoNaMal recentemente è rivolta a contestare le proroghe che i comuni stanno rilasciando peraltro in base a quanto disposto da una legge vigente e mai contestata, la 118/2022 voluta dal governo Draghi.

Oreste Giannessi, il gestore del tratto di arenile in questione, si è espresso soddisfatto per la sentenza del Tar. Spiega che, a seguito della richiesta dell’associazione ambientalista nel marzo 2021, è stato costretto a interrompere un progetto di riqualificazione su cui aveva già investito 100.000 euro per la progettazione. Questo progetto prevedeva un investimento complessivo di 6-7 milioni di euro per la riqualificazione delle cabine, della piscina e delle altre strutture.
Giannessi ha indicato che il clima di incertezza ha portato alla decisione di interrompere l’idea di investimento. Inoltre, ha menzionato che inizialmente contavano di rientrare dall’investimento entro 10-12 anni, considerando una proroga delle concessioni fino al 2033 annunciata dal Governo. Tuttavia, a causa della situazione incerta, i lavori non sono mai partiti.
Infine, riguardo alla ripresa del progetto, Giannessi afferma che sarà necessario riesaminare la situazione attuale poiché sono passati due anni e le circostanze potrebbero essere cambiate rispetto al momento iniziale del progetto. Ha concluso dicendo che bisognerà valutare attentamente la situazione per decidere se e quando riprendere i lavori di riqualificazione

“Stati generali del turismo balneare della regione Lazio”

Validità dei titoli di concessione rilasciati e riforma possibile nel 2024 ?

Erosione costiera, titoli di concessione demaniale, economia del mare, destagionalizzazione, accessibilità ed inclusività in spiaggia, sono alcuni dei temi che saranno affrontati nel corso dell’incontro organizzato da Federbalneari Italia, dal titolo “STATI GENERALI DEL TURISMO BALNEARE DELLA REGIONE LAZIO”, il prossimo 19 dicembre (Presso Hotel Best Western Albergo Aereoporto Fiumicino, dalle 15.30) alla presenza di numerosi ospiti della politica e delle istituzioni, occasione per fare il punto sulla validità delle concessioni balneari alla luce della possibile riforma che potrebbe vedere la luce nel 2024.

Ad aprire la sessione di dibattito, il sindaco di Fiumicino, Mario Baccini, seguito dall’intervento di Marco Maurelli, Presidente di Federbalneari Italia che parlerà della “Pianificazione turistica delle aree demaniali e ruolo della Regione Lazio nel turismo balneare”, seguito dall’intervento dei delegati, presidenti e consiglieri Associazioni TERRITORIALI di Federbalneari Lazio.

Attesa la presenza di Giancarlo Righini, ASSESSORE AL BILANCIO, PESCA E AGRICOLTURA, Roberta Angelilli – VICE PRESIDENTE REGIONE LAZIO, Massimiliano Maselli – ASSESSORE AI SERVIZI SOCIALI, Fabrizio Ghera – ASSESSORE ALLE INFRASTRUTTURE, TRASPORTI E MOBILITA’ e Giuseppe Cangemi – VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE, oltre ai parlamentari europei Nicola Procaccini, Matteo Adinolfi, Salvatore De Meo. 

“Siamo in una situazione complessa sul tema delle concessioni del demanio marittimo – dichiara Marco Maurelli, Presidente Federbalneari Italia – per cui è urgente un dibattito a livello istituzionale per affrontare tutte le possibili criticità che l’imprenditoria del turismo balneare del Lazio potrebbe essere costretta ad affrontare nel 2024, in assenza, di quella che invece auspichiamo, una vera ed equa riforma del settore”.