Regione Basilicata: estesa validità attuali concessioni demaniali marittime a tutto il 2024

Soddisfazione di Massimo De Lorenzo, Presidente FIBA Matera

In occasione della recente approvazione della delibera di giunta della Regione Basilicata che ha esteso la validità delle attuali concessioni demaniali marittime fino al 31/12/2024, Massimo De Lorenzo, Presidente FIBA/Confesercenti Matera, esprime viva soddisfazione. Il risultato raggiunto – prosegue De Lorenzo – è stato l’esito di un tavolo di concertazione tra l’assessore al Demanio, Gerardina Sileo, l’Ufficio Demanio Marittimo, i rappresentanti dei comuni costieri e quelli delle sigle sindacali presenti.

Il provvedimento adottato è sinonimo di grande sensibilità e sostegno alla questione dei balneari e lascia ben sperare che in questo lasso di tempo si possa continuare a lavorare in maniera costruttiva per tutelare le aziende operanti sul demanio marittimo.

A tal fine sarà necessario operare sinergicamente per ampliare le linee guida già predisposte dalla Regione Basilicata, dando maggiore tutela agli imprenditori e a tal proposito il Presidente De Lorenzo ricorda che è ancora in corso una interlocuzione tra Governo e Commissione Europea sulla questione balneari e che si attende da parte del legislatore nazionale una chiara normativa per stabilire i termini per una giusta applicazione della direttiva Bolkstein, che stabilisce di procedere attraverso evidenze pubbliche solo in presenza di scarsità di risorse.

Riportiamo di seguito la dichiarazione dell’assessore Sileo

“Dopo un processo di dialogo costruttivo e inclusivo con tutti gli stakeholder coinvolti, è stata approvata in Giunta la delibera che estende il periodo attuale delle concessioni demaniali marittime fino al 31 dicembre 2024.

Un provvedimento che mira a stabilire il giusto equilibrio tra la necessità di conformità alle normative europee e le legittime aspettative degli attuali concessionari, i cui sforzi e investimenti hanno generato lavoro e servizi essenziali per il turismo e l’economia locale. Si tratta, dunque, di una scelta che reputo necessaria. La delibera, oltre a estendere il periodo attuale delle concessioni fino al 2024, stabilisce criteri chiari per le future procedure selettive. A partire dal 2025, le richieste di concessione inoltrate all’Ufficio Demanio Marittimo saranno sottoposte a un processo di valutazione comparativa che prenderà in considerazione fattori come la professionalità e l’adeguatezza dei concorrenti, tenendo conto di esperienze precedenti.

Il nostro obiettivo rimane quello di promuovere lo sviluppo delle aree costiere e valorizzare il know how acquisito dai nostri imprenditori”.

Concessioni, Legambiente risponde a Scajola: “Fornisca i dati reali sulla percentuale di spiagge libere”

“Stupisce che un rappresentante delle istituzioni utilizzi il suo ruolo per attaccare un’associazione come Legambiente che ha sempre fatto del rispetto delle istituzioni un proprio valore”. Così il presidente di Legambiente Liguria Stefano Bigliazzi risponde alle parole dell’assessore Scajola dopo la seduta del consiglio regionale in risposta a un’interrogazione sulle spiagge libere e libere attrezzate. L’associazione si è infuriata dopo la dichiarazione dell’assessore Scajola: “Io ogni anno a inizio estate aspetto sempre la benedizione e l’incoraggiamento degli amici di Legambiente, che secondo me – lo dico pubblicamente assumendomene la responsabilità – fanno di tutto tranne che tutelare l’ambiente, perché hanno dati loro che vanno sempre oltre i dati ufficiali dei ministeri e delle istituzioni competenti”.
“Stupisce che ciò avvenga in sede istituzionale ed in assenza dell’ associazione e ringraziamo chi, presente alle dichiarazioni dell’assessore Scajola, è intervenuto in difesa di Legambiente. Riteniamo però necessario che sia il Presidente Toti a ricordare al proprio assessore quale sia il corretto comportamento istituzionale – si legge in una nota di Legambiente -. Nel merito della vicenda spiagge prendiamo atto che l’assessore ritiene che sia bello e piacevole fare il bagno alle foci dei fiumi o sui gradoni di cemento, lo attendiamo in spiaggia per verificare se farà il bagno in uno di quei luoghi che noi indichiamo come inadeguati alla piacevole e libera balneazione oppure in un comodo stabilimento balneare a pagamento”.

“Ne approfittiamo per chiedere, visto che siamo accusati di non usare i dati ufficiali, di farci sapere se esistono stabilimenti balneari a pagamento che hanno il loro spazio su gradoni di cemento o alle foci dei fiumi – proseguono dall’associazione -. Possiamo immaginare la risposta, perché chi investe in uno stabilimento balneare sceglie i posti migliori (oltretutto pagando poco perché in Liguria applicare la Bolkestein e fare dei bandi non è previsto), ma vogliamo avere i dati ufficiali come dice l’assessore. Ricordiamo che stiamo chiedendo l’applicazione di normative italiane ed europee poste a tutela della libera balneabilità, del libero mercato e del diritto di poter andare al mare anche per quei cittadini che non possono permettersi i costi di uno stabilimento balneare attrezzato”.

“Siamo abituati a ragionare sui numeri e su questo ci attacca Scajola, prosegue il comunicato. La legge dice che ogni comune dovrebbe avere almeno il 40% di spiagge libere (o libere attrezzate). Bene, i numeri indicati da Scajola, dicono che in tutta la provincia di Savona la percentuale di spiagge libere è inferiore al 30 per cento e dentro a questo 30 per cento ci sono anche spiagge alle foci dei fiumi, spesso sconsigliate alla balneazione. Un assessore che fa il suo mestiere dovrebbe preoccuparsi di questo ed intervenire per porre rimedio. Invece l’assessore Scajola se la prende con chi denuncia questa situazione ma non fa nulla per risolvere il problema”.