Bolkestein, il tribunale di Genova assolve Claudio Galli: “Non c’è stata occupazione abusiva”


La vicenda legale dei Bagni Liggia di Quarto, di proprietà dell’imprenditore Claudio Galli, sembra essere stata risolta almeno in primo grado con l’assoluzione di Galli perché “il fatto non costituisce reato”. Questa conclusione chiude una lunga vicenda giudiziaria durata anni, iniziata quattro anni fa e caratterizzata da controversie sulle concessioni demaniali e la direttiva Bolkestein, coinvolgendo sequestri, ricorsi e indagini che si sono estese a molti stabilimenti balneari in Italia.

Galli era stato accusato di occupazione abusiva di demanio pubblico dal pubblico ministero Walter Cotugno, sostenendo che avesse gestito gli stabilimenti senza la dovuta concessione. Tuttavia, il giudice ha stabilito che Galli non aveva commesso alcun reato.

L’odissea giudiziaria dei Bagni Liggia è iniziata nel 2019 con l’intervento della Capitaneria di Porto dopo che Galli aveva abbattuto un muretto di uno stabilimento adiacente. Sebbene il Comune avesse autorizzato l’abbattimento, il pubblico ministero ha avviato un’indagine sostenendo che l’area su cui si trovavano i bagni fosse stata occupata abusivamente, violando la direttiva Bolkestein.

Durante il processo, i bagni sono stati sequestrati, poi dissequestrati e di nuovo sequestrati. Nel frattempo, il giudice per le indagini preliminari aveva ordinato alla procura di indagare sulle concessioni di stabilimenti balneari in tutta Italia, un procedimento ancora in corso nei confronti di persone sconosciute.

Recentemente, la procura ha assegnato lo stabilimento al Comune per metterlo all’asta, ma questa decisione è stata ribaltata dalla pronuncia del Tar, che ha restituito il possesso al titolare Galli. L’avvocato Ciravegna ha espresso soddisfazione per la sentenza, sottolineando l’importanza non solo per Galli ma per l’intera categoria dei balneari.

Anche la settimana scorsa, le Sezioni Unite civili della Cassazione hanno annullato con rinvio la decisione dei giudici amministrativi, che avevano bocciato la proroga delle concessioni fino al 2033, rimandando il caso a una nuova adunanza.

La complessità e la varietà delle decisioni giudiziarie mostrano quanto sia stata intricata e controversa questa vicenda legale che coinvolge questioni di concessioni demaniali, direttive europee e normative locali, con esiti giudiziari differenti nei vari gradi di giudizio.

A Soverato tavolo di confronto su concessioni demaniali, spiagge, direttive europee e turismo

Il dibattito tenutosi nell’aula consiliare del Comune di Soverato ha chiaramente evidenziato le preoccupazioni e le sfide affrontate dai concessionari demaniali turistico-ricreativi nel basso Ionio. L’evento, organizzato dall’Ente comunale in collaborazione con Federbalneari Italia, ha coinvolto figure di spicco come il sindaco Daniele Vacca, l’assessore al demanio Giusy Altamura, il presidente del consiglio Salvatore Riccio e l’assessore Arena del comune di Davoli.

L’incontro ha avuto un inizio commemorativo con un minuto di silenzio in memoria di Giulia Cecchettin e si è focalizzato sulla situazione attuale e sull’azione relativa al settore delle concessioni e del demanio marittimo.

L’assessore Giusy Altamura ha sottolineato l’adozione della delibera di giunta che estende le concessioni balneari al 31 dicembre 2024, in conformità con la legge 118/2022, un atto necessario per preservare il settore turistico e la prossima stagione estiva. Ha anche menzionato l’importanza della modifica dell’attuale piano spiaggia per adattarlo alle normative esistenti e alla protezione del Parco Marino, oltre alla necessità di continuare gli sforzi per la destagionalizzazione.

Il sindaco Daniele Vacca ha evidenziato la mancanza di legislazione attuativa a livello regionale e nazionale come un ostacolo significativo per la regolamentazione delle concessioni demaniali marittime e balneari, sottolineando la necessità di strumenti legislativi adeguati per il futuro.

Salvatore Riccio, presidente del consiglio comunale e rappresentante dei balneari, ha esposto le difficoltà e l’incertezza che affliggono i concessionari, affermando che la mancanza di certezze impedisce gli investimenti e il miglioramento dell’offerta turistica.

L’architetto Macrì, intervenuto a nome del consigliere regionale Pietro Raso, ha evidenziato l’importanza dei balneari e degli operatori turistici nell’industria turistica della Calabria, sottolineando il dovere della Regione di tutelarli e promuoverne le peculiarità presso il governo nazionale ed europeo.

Il Coordinatore per lo sviluppo del sud di Federbalneari Italia, Domenico Ciccarelli, ha affrontato la recente normativa e giurisprudenza, esprimendo fiducia nel governo per la tutela dei concessionari demaniali. Ha enfatizzato la necessità di certezza del diritto e di una riforma organica della materia prima di applicare procedure competitive, evidenziando la volontà di collaborare con il governo per identificare regole coerenti con il diritto eurocomunitario che valorizzino l’esperienza e la qualità dei servizi offerti dai balneari.

In sintesi, il dibattito ha messo in luce la richiesta unanime di certezza e tutela per i concessionari demaniali marittimi, sottolineando l’importanza di un quadro normativo chiaro e coerente per garantire lo sviluppo sostenibile del settore balneare e turistico.