Concessioni balneari, Legacoop Romagna: “Governo e Parlamento agiscano al più presto”

l parere motivato della Commissione Europea in materia di concessioni di giovedì scorso indirizzato al Governo Italiano aggrava l’urgenza per il nostro Paese di colmare il persistente vuoto normativo sul tema. La Commissione Europea ribadisce infatti l’inevitabilità delle evidenze pubbliche per l’assegnazione delle concessioni demaniali, lasciando due soli mesi di tempo all’Italia per provvedere.  L’incertezza sulle concessioni balneari sta mettendo a rischio e in grave difficoltà il modello turistico emiliano-romagnolo: aperto, accessibile, a prezzi popolari, innovativo e organizzato, con un sistema di salvamento tra i migliori al mondo. Serve una decisa e celere guida nazionale, concertata con il settore e l’Unione Europea, per accompagnare la transizione e spetta al Governo e al Parlamento definire una normativa certa, che difenda le straordinarie caratteristiche della nostra riviera e della sua filiera economica e sociale”.

E’ netta la presa di posizione di Legacoop Romagna in merito alla questione delle concessioni balneari.

“Il Governo dovrà confrontarsi con l’Unione Europea – afferma Paolo Lucchi, Presidente di Legacoop Romagna – facendo valere le tante ragioni che impongono il riconoscimento delle peculiarità del nostro sistema, a partire dalla capacità di dare lavoro a tante famiglie e piccole imprese.” Se dovesse perdurare il vuoto normativo, ogni Comune potrebbe trovarsi costretto a produrre evidenze pubbliche a sua completa discrezione, finendo per creare ancora più confusione, incertezza e disparità di trattamento tra località ed imprese. Le pubbliche amministrazioni locali, penalizzate dalla scarsità di personale, rischiano di dover affrontare un’enorme mole di lavoro nuovo e complesso in pochissimi mesi mettendo in gravissima difficoltà se stessi e le imprese. Per Legacoop Romagna i ritardi in materia non sono più accettabili, occorre agire al più presto per tutelare il nostro caratteristico sistema turistico balneare, fatto di piccole e piccolissime imprese familiari, la cui professionalità e il cui valore commerciale va riconosciuto, quindi di lavoro e tantissima cooperazione innovativa. 
In Emilia-Romagna c’è un servizio in più per la collettività e i turisti che rischia di scomparire: il salvataggio che le Cooperative tra stabilimenti balneari garantiscono da sempre con uno dei sistemi più sicuri e all’avanguardia a livello internazionale” continua La nota di Legacoop.

“Ci auguriamo che, a breve, anche le rappresentanze del Governo ed i parlamentari locali, sappiano scegliere di confrontarsi con tutti i protagonisti della nostra offerta turistica, a partire da coloro che da sempre valorizzano quella romagnola, e agire per ridare stabilità al nostro sistema economico-turistico. Le cooperative balneari – chiosa Stefano Patrizi, Responsabile balneazione di Legacoop Emilia-Romagna – sono compatte e fanno fronte comune per risolvere la questione delle concessioni ad uso turistico, facendo il massimo sforzo per farsi trovare preparate nel dare tutto il sostegno possibile agli associati”.

Porti, Traversi (M5s): “Maggioranza sbugiarda il piano del Mare di Meloni”

“Con la risoluzione votata da tutto il centrodestra, inclusa Fdi, si rimanda tutto in in capo al Mit di Salvini”

Roma – “In tema di porti la maggioranza è ormai al tutti contro tutti: avvitati su loro stessi, i partiti di Centrodestra con una risoluzione si fanno beffe del già convertito “Piano del Mare” fortemente voluto dalla stessa Meloni, che prevedeva la nascita di un “Comitato interministeriale per le politiche del mare” come nuovo perno per il rafforzamento dei nostri sistema portuali. Un comitato che dunque, prevedeva una sinergia pressoché paritetica tra più ministeri, fra cui quello di Musumeci. Con la risoluzione votata da tutto il centrodestra, inclusa Fdi, la maggioranza rimanda tutto in capo al Mit di Salvini, di fatto sbugiardando l’indirizzo impresso a inizio legislatura dalla premier Meloni“.

“Dopo le uscite sgangherate del vicepremier Tajani sulle privatizzazioni dei porti, dopo la figuraccia internazionale sulle concessioni degli stabilimenti balneari, registriamo anche il caos sul tanto strombazzato “Piano del mare” voluto dal governo. Nella risoluzione, oltretutto, si crea un altro fronte confusionario sui porti turistici, che vengono sottratti alle regioni e sballottati da un ministero all’altro. Nel frattempo, l’intero settore portuale vive di storture incredibili: a Genova, ad esempio, aspettiamo da agosto un nuovo presidente dell’Autorità Portuale dopo il passaggio di Signorini a Iren. A guardar bene, si può dire che su tutto ciò che riguarda le politiche marittime il governo ne sta combinando un po’ di tutti i colori, senza quagliare nulla nel concreto. Forse è giunta l’ora di metterci anche un po’ di serietà”. Così in una nota il deputato M5s Roberto Traversi.