Balneari: Meloni, positivo che Commissione Ue lasci aperti negoziati, faremo nostre proposte

È positivo il fatto che la Commissione europea, pur inviando la lettera all’Italia sul tema dei balneari, non abbia precluso a proseguire i negoziati con l’Italia, anche perché è stato chiuso il tavolo tecnico. Lo ha detto il presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel corso di un punto stampa a Zagabria. “Noi ereditiamo una situazione che si trascina da qualche anno. Il tavolo tecnico ha fatto una cosa che curiosamente non è stata fatta fino ad oggi e cioè la mappatura delle spiagge stabilendo che tecnicamente non c‘è scarsità della risorsa. , ha detto Meloni, secondo cui ora bisogna portare “avanti una contrattazione nuova con la Commissione”. “Faremo le nostre proposte, perché abbiamo soprattutto il problema di dare certezza al diritto rispetto a questa materia ed evitare che ci sia un caos, ma abbiamo fatto dei passi in avanti”, ha detto la premier.

Balneari: Gnassi (Pd): “Destra prende in giro cittadini imprese e Ue, è da irresponsabili”

“Altro bluff del governo e di Salvini sulle concessioni balneari. La procedura d‘ infrazione dell’Europa chiarisce l‘ennesimo tentativo di aggirare la questione da parte del Governo italiano. Dopo una procedura d’infrazione europea e una sentenza definitiva del Consiglio di Stato la questione Bolkestein andava affrontata e risolta emanando i decreti attuativi della legge sulla concorrenza e individuando i criteri per la definizione dei bandi. Al contrario, il governo ha persino ventilato l’insostenibile e surreale ipotesi di proporre all’Europa di mettere a bando nuove concessioni per coste, aree marine e spiagge libere”: così il deputato del Partito Democratico Andrea Gnassi dopo le nuove contestazioni della Commissione Europea.

“Pensando di lucrare consenso, in realtà il governo affossa e lascia un intero comparto, quello del turismo balneare, senza prospettive e certezze, senza norme che indirizzino verso la riqualificazione ambientale e progetti integrati e di riqualificazione delle coste e delle spiagge sostenendo la programmazione dei territori che vanno in quella direzione. Si piccona un settore nevralgico dell’economia italiana, il turismo. E si apriranno contenziosi legali sulle concessioni già dal 1° gennaio del 2024 creando un caos ingovernabile per comuni e regioni ed esponendo questi a contenziosi legali”, prevede Gnassi.
“È un modo irresponsabile e demagogico di governare, che cercando scappatoie per rinviare all’infinito le decisioni finisce per colpire un settore fondamentale della nostra economia e penalizzare milioni di turisti che usufruiscono delle spiagge italiane”.