Concessioni: Il Comitato Salvaimprese denuncia caos normativo e chiede una revisione urgente

In attesa di capire ciò che la politica esprimerà a breve ,riteniamo che sia fondamentale una riforma della materia che tuteli le aziende balneari attualmente operanti, ,aziende che ricordiamo costituiscono migliaia di famiglie .
Il giorno 5 Marzo a Roma presso la Sede di Confcommercio si terranno Gli Stati Generali del Turismo tramite i quali si spera che i partecipanti per la maggiore politici, possano capire che la Legge come è stata emanata, è assolutamente da rivedere.
Non si può in primis lasciare in ordine sparso ai vari Comuni la responsabilità di indire gare comparative per le quali ad oggi sono risultate perlopiù con regole pasticciate e confuse.
Così non va.
Sono quasi 17 anni che ci trasciniamo in una vertenza assurda che ci ha portati in un tunnel buio e senza via d’uscita per decisioni scellerate e prive di buonsenso. Desideriamo esprimere un forte dissenso per ciò che ad oggi è a tutti gli effetti una violenza democratica che vede il Governo attuale non convocare né le Regioni né i Sindacati nella legittima discussione della vita lavorativa di questi imprenditori.
Non ci rassegneremo e combatteremo con tutte le nostre forze contro questo vergognoso Sistema che di certo non è stato dalla parte di chi ha fatto il turismo del Belpaese e di chi ha messo sacrificio per rendere la balneazione attuale una eccellenza.

Comitato Salvaimprese balneari e Turismo

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Concessioni demaniali in Sicilia: le associazioni balneari chiedono dialogo con Regione

Sull’ annunciato decreto per le nuove concessioni demaniali, c’è bisogno di maggiore trasparenza e concertazione”. Lo sottolineano unitariamente le associazioni dei balneari siciliani, annunciando di voler portare la questione davanti al presidente della Regione, Renato Schifani dopo che “per quasi un mese la lettera inviata all’assessore al Territorio, Giuseppa Savarino, è rimasta senza risposta”. 

In quella nota unitaria, le sigle dei balneari (Fiba Confesercenti, Sib Confcommercio, Assobalneari, Balneari Cna e Oasi Confartigianato) chiedevano di “potere disporre della bozza del redigendo decreto, fugacemente illustrato in sede di ultimo incontro”. La lettera porta la data del 31 gennaio e fa riferimento al tavolo tecnico convocato dall’assessore, pochi giorni prima, il 27 dello stesso mese. “In quella riunione – dicono i responsabili delle associazioni datoriali – l’assessore Savarino ha fugacemente illustrato la pubblicazione di un decreto che “autorizza il rilascio di nuove concessioni demaniali nei Comuni che hanno già provveduto ad approvare il Pudm, Piano di utilizzo demanio marittimo”. 

Da allora, però, le comunicazioni sono cessate. “Alla nota che abbiamo inviato, rimarcando peraltro lo spirito collaborativo a un riordino complessivo del settore, non abbiamo mai ricevuto risposta” sottolineano, stigmatizzando – nel metodo e nel merito – l’operato dell’assessore. “Il decreto preannunciato non è così irrilevante come l’assessore vuol fare intendere – chiariscono -. Se, infatti, i Comuni in regola con il Pudm sono oggi pochi, l’atto anticipato dal Governo è da valutare alla luce della semplificazione per l’adozione stessa del Pudm disposta dall’assessorato e che nei prossimi mesi, è plausibile, potrebbe fare improvvisamente crescere il numero di chilometri di coste da poter mettere sul mercato”.

Aggiungono: “Tutto questo, senza un quadro chiaro di riferimento discusso con le parti datoriali e sociali che garantisca servizi e trasparenza. Crediamo sia fondamentale individuare criteri attenti alla determinazione di ‘offerte animale’ e punteggi che tengano maggiormente conto la qualità dei servizi proposti che l’offerta economica. I capitali non possono essere l’unico metro per l’assegnazione delle concessioni come pare essere al momento, tanto più che in Sicilia dovrebbe trovare attuazione la normativa previgente di natura pubblicistica (art 36 e seguenti del codice della navigazione) senza procedure di selezione o di evidenza pubblica, visto che si tratta di risorsa non limitata”. Le sigle dei balneari auspicano una ripresa di dialogo “reale e non formale” con il Governo regionale, “in linea con quanto costruito negli anni passati per censire le concessioni in atto”.