I parlamentari di centrodestra presentano emendamenti al dl infrazioni, spunta ancora il diritto di prelazione

Nella fase di conversione del decreto infrazioni, alcuni emendamenti presentati da parlamentari di centrodestra tentano di migliorare il dl recentemente approvato.

Riccardo Zucconi (Fratelli d’Italia) ha presentato diversi emendamenti, tra cui uno che limita il numero massimo di concessioni che un singolo offerente può ottenere a due, per evitare la concentrazione del mercato balneare nelle mani di grandi gruppi o multinazionali.

Lucrezia Mantovani (Fratelli d’Italia) ha avanzato una proposta che vincola il nuovo concessionario al pagamento di un indennizzo pari al valore complessivo dell’impresa, compreso l’avviamento

Elisa Montemagni (Lega) ha proposto un emendamento che inserisce nel bando di gara la possibilità per i concessionari uscenti di esercitare il diritto di prelazione, offrendo loro la priorità nel rinnovo della concessione a patto che si «comunichi, entro 10 giorni dalla data di notifica della scelta dell’offerta, di essere soggetto alle condizioni dell’offerta più alta, al netto del riconoscimento dell’indennizzo».

Un altro emendamento collegato, a firma di Erica Mazzetti (Forza Italia), prevede la possibilità di affidare la concessione balneare al concessionario uscente tramite strumenti di partenariato pubblico-privato

Si tenta di favorire gli albergatori con l’emendamento avanzato da Francesco Cannizzaro (Forza Italia). Questo emendamento consente agli hotel e alle strutture alberghiere situate in prossimità delle spiagge di ottenere direttamente la concessione demaniale marittima della porzione di spiaggia davanti alla loro struttura. La concessione sarebbe di durata annuale e proporzionata alla capacità ricettiva dell’hotel. L’obiettivo è quello di facilitare l’accesso diretto degli albergatori alle concessioni per migliorare i servizi offerti ai clienti, sfruttando la posizione geografica delle strutture.

Il Tar di Lecce Blocca la Chiusura Anticipata di due Stabilimenti Balneari a San Foca

Il TAR di Lecce, attraverso due decreti cautelari emessi dalla I Sezione sotto la presidenza di Antonio Pasca, ha bloccato l’ordinanza del Comune di Melendugno che imponeva la chiusura anticipata della stagione balneare per due stabilimenti situati nella località di San Foca. L’ordinanza comunale prevedeva la cessazione delle attività entro il 30 settembre e lo smontaggio delle strutture balneari entro il 15 ottobre. La decisione del Tribunale ha accolto pienamente le tesi difensive presentate dagli avvocati Leonardo Maruotti e Francesco G. Romano, che hanno agito in rappresentanza dei concessionari delle spiagge.

La sentenza permette agli stabilimenti balneari di continuare a operare regolarmente fino al termine della stagione turistica, nonostante le disposizioni contrarie del Comune. Questo intervento giudiziario si inserisce in un contesto più ampio di controversie tra i gestori delle concessioni balneari e le amministrazioni locali, soprattutto in merito alla durata delle concessioni e alla necessità di smontare le strutture stagionali. La situazione è resa ancora più complessa dal fatto che il settore è in attesa di riforme normative promesse ma non ancora attuate.

Mauro Della Valle, Presidente di Confimprese Demaniali Italia, ha criticato l’inerzia della politica e ha espresso il suo disappunto per la mancata approvazione di un emendamento che avrebbe permesso il mantenimento delle strutture balneari per tutto l’anno. Secondo Della Valle, il continuo obbligo di smontare e rimontare le strutture balneari comporta costi elevati per i concessionari, costringendoli talvolta a distruggere le infrastrutture esistenti. La sua critica si estende alla decisione del Comune di Melendugno, accusato di voler interrompere l’offerta turistica in un periodo in cui vi è ancora un notevole afflusso di turisti, nonostante le favorevoli condizioni meteorologiche.

Questo episodio mette in evidenza una problematica di lunga data riguardante la regolamentazione delle concessioni balneari in Italia, un settore che deve ancora adattarsi ai continui cambiamenti normativi e alle pressioni esercitate sia dalla politica locale che dalle istituzioni europee. La questione delle concessioni balneari è infatti al centro di numerose controversie legali, legate non solo alla durata delle concessioni stesse ma anche al rispetto della normativa comunitaria e della tutela della concorrenza.

La sospensione del provvedimento del Comune di Melendugno rappresenta una vittoria temporanea per i gestori delle spiagge, che però devono affrontare sfide continue in vista delle future gare per il rinnovo delle concessioni. L’esito finale di questa e di altre cause simili avrà un impatto significativo non solo per le singole imprese balneari, ma anche per l’intero comparto turistico e per la gestione delle coste italiane nei prossimi anni.