Balneari, a Genova altre tre aggiudicazioni

Alle prime 14 concessioni fanno seguito, dopo procedura comparativa, quelle ai Bagni Europa, Oasis e Medusa

Dopo le prime 14 assegnazioni ne arrivano, a seguito di procedura comparativa, altre tre: i Bagni Europa, gli Oasis e i Medusa. Questi tre bagni rientravano nella lista di quelli con istanze concorrenti.

«Come anticipato in occasione delle prime assegnazioni – dice l’assessore al Demanio marittimo Mario Mascia – abbiamo completato le procedure comparative e oggi siamo in grado di assegnare altre tre concessioni. Tutto questo è stato reso possibile dal duro lavoro degli uffici comunali, che voglio ringraziare ancora una volta pubblicamente. Queste aggiudicazioni testimoniano la bontà del lavoro svolto, mirato ad assicurare anche nella fase valutativa l’equo ottemperamento degli interessi pubblici in gioco e la prevenzione di ogni possibile contenzioso con la scrupolosa osservanza delle norme. Il Comune di Genova è un esempio virtuoso di come si possa fare presto ma anche fare bene, nell’interesse di tutti, persino quando si ha a anche fare con una materia complessa, con questioni spinose e con interessi non solo pubblici ma anche legittimi della categoria».

L’iter impostato dal Comune di Genova, assurto a modello per tanti altri comuni, liguri e non, anche grazie alla diffusione dei suoi atti amministrativi favorita da Anci Liguria, aveva ricevuto dal TAR della Liguria un doppio disco verde quando era stata dichiarata la cessata materia del contendere a seguito della rinuncia ai 25 ricorsi da parte dei concessionari in essere e del loro sindacato SIB ed era stata altresì rigettata l’istanza di sospensione cautelare di un aspirante concessionario che lamentava il rischio di un pregiudizio grave ed irreparabile per la previsione nella procedura degli indennizzi a carico degli eventuali concessionari subentranti.

La durata delle concessioni demaniali marittime è in oggi stabilita dall’art. 1, comma 5, del D.L. n. 131/2024 convertito con legge n.166/2024, il quale stabilisce che la stessa è compresa tra 5 e 20 anni sulla base del tempo necessario a garantire l’ammortamento e l’equa remunerazione degli investimenti previsti dal piano economico-finanziario dell’aggiudicatario.

Di recente la competenza di stabilire la durata delle concessioni è stata, con legge regionale della Liguria, attribuita ai Comuni. Gli Uffici, pertanto, si attrezzeranno, sulla base di quanto prodotto in sede di procedura dai soggetti aggiudicatari delle concessioni a determinare, sulla base di criteri stabiliti dalla citata normativa, il periodo di validità del titolo concessorio.

Tensioni alla Fiera Balnearia: i balneari contestano CNA e abbandonano l’assemblea

Clima incandescente alla Fiera Balnearia di Carrara, dove il convegno organizzato da CNA sulle concessioni demaniali è stato più volte interrotto da una folta rappresentanza di operatori balneari. Al centro della protesta, la posizione del sindacato sulle aste per l’assegnazione delle concessioni, argomento che continua a generare forti divisioni all’interno della categoria.

Nel corso dell’assemblea, i balneari hanno chiesto con insistenza a Cristiano Tomei, presidente nazionale di CNA Balneari, di esprimere chiaramente la posizione del sindacato sulla questione dei bandi e di ribadire un netto rifiuto a qualsiasi forma di gara. La mancanza di una risposta definitiva ha alimentato la tensione, portando a continue interruzioni che hanno reso impossibile il regolare svolgimento dell’incontro. Dopo una serie di contestazioni, i balneari hanno deciso di abbandonare la sala in segno di protesta, lasciando l’evento prima della sua conclusione.

La replica di Tomei:

Il presidente nazionale di CNA Balneari ha provato a mantenere aperto il dialogo, sottolineando l’importanza di un confronto con il governo per trovare soluzioni condivise: “L’unico strumento di manovra che abbiamo a disposizione verso il governo e il parlamento è il decreto attuativo, atteso per marzo e dove ci deve essere il riconoscimento del valore dell’impresa. L’equo indennizzo proclamato per gli ultimi cinque anni per noi non può essere accettato perchè deve essere calcolato sul valore di tutta la storia dell’impresa. Si tratta di 30 mila piccole medie imprese che sono l’ossatura dell’economia turistica balneare italiana che devono avere certezze e gli deve essere riconosciuta la dignità. Negli anni hanno valorizzato il demanio e sono un pilastro dell’offerta turistica italiana. Siamo alla fine di febbraio e chiediamo un confronto con il governo. Il nostro ruolo come sindacato è ascoltare e raccogliere le osservazioni e la preoccupazione che c’è tra i nostri iscritti. Siano qui perché dobbiamo continuare a parlare con le imprese e con la politica”.

Le parole di Tomei, però, non hanno placato l’insoddisfazione della base, che da tempo chiede una presa di posizione più rigida contro l’applicazione della Direttiva Bolkestein e le relative gare per l’assegnazione delle concessioni.