Balneari, Canepa (Lega): “Una norma regionale che garantisca indennizzi e corretto utilizzo delle spiagge”
“Il settore balneare ha necessità di impegni concreti anche alla luce del recente decreto legge 131 che non risolve tutti i problemi delle nostre spiagge e delle aziende che operano nel nostro territorio”.
Lo afferma Giancarlo Canepa, candidato consigliere alle elezioni regionali per la Lega nel savonese, a proposito del decreto legge di riordino delle concessioni demaniali per il settore balneare.
“Credo di poter parlare a ragion veduta perché prima della pubblicazione del decreto, a capo dell’amministrazione di Borghetto Santo Spirito, primo sindaco in provincia, mi sono preso la responsabilità di dare regole al settore delle concessioni nel mio Comune avviando la fase degli indirizzi generali per le procedure proprio nel momento in cui mancavano norme precise ed era concreto il rischio di paralisi del settore a partire dal prossimo mese di gennaio ma sempre con l’obiettivo di tutelare le nostre spiagge e con grande attenzione alle prerogative delle aziende che gestiscono gli stabilimenti, prevedendo, ad esempio, una significativa quota di indennizzo a favore dei concessionari uscenti e criteri che valorizzassero il più possibile le nostre realtà territoriali, in particolare le piccole aziende a conduzione familiare” aggiunge Canepa.
“Ora, dopo questo utile primo passo del Governo, il lavoro è tutt’altro che finito, anzi, siamo in una fase cruciale: con il decreto 131 del 17 settembre il Governo ha iniziato a dare alcune parziali risposte nel definire tempistiche e modalità che dovrebbero mettere ordine, in un arco di tempo ragionevole al sistema delle concessioni demaniali marittime ma certamente non basta! Una norma regionale a mio avviso vetusta e che non tiene conto della realtà del nostro litorale e della necessità di garantire il buon livello di ricettività, decoro, sicurezza e pulizia nelle spiagge, impone che per poter procedere al rilascio delle concessioni, molti comuni dovranno reperire aree di spiaggia libera dove oggi non esiste, dovendo spesso creare zone a macchia di leopardo, riducendo la superficie degli stabilimenti esistenti e dequalificando l’offerta turistica nei nostri comuni”.
“La quota minima del 40% di spiagge libere oggi imposta dalla legge regionale ligure è un obiettivo non praticabile in molti comuni, specie della provincia di Savona – prosegue il candidato del Carroccio – Cosa fare dunque e quali impegni assumere? Se sarò eletto in consiglio regionale, mi impegno a presentare nei primi 100 giorni dall’insediamento un disegno di legge per ridurre fino al 20% la quota minima di aree libere balneabili in ogni comune, consentendo così alle amministrazioni locali di potersi adeguare, non solo garantendo le attività dei concessionari attuali e futuri ma, soprattutto, mantenendo elevata la qualità della nostra offerta ricettiva e il controllo e la sicurezza sul nostro litorale”.
“Il secondo impegno, concreto immediato e da uomo di partito, è quello di attivarmi presso i parlamentari liguri della Lega, con il viceministro Rixi e con chi in questi anni si è occupato e ancora si occupa della questione, affinché in sede di conversione parlamentare del decreto legge 131, il Parlamento introduca una norma che consenta di derogare, nella prima effettuazione delle gare che avverrà entro il 2027, a tutte le norme regionali che impongono ai comuni limiti minimi di aree balneabili nei propri PUD prima di poter espletare le gare e assegnare le concessioni. Un segnale di giustizia, di equità e di tutela per il nostro territorio” conclude infine Giancarlo Canepa.