Parità genere su costa ligure, certificazione per siti balneari

ASACERT Società Benefit sta svolgendo il proprio servizio di certificazione, secondo la Prassi di Riferimento 125:2022, sugli stabilimenti balneari della costa savonese in Liguria, prossimi al rilascio della cinquantesima certificazione.Il 16 Marzo 2022 l’Ente Nazione di Normazione UNI ha pubblicato il documento tecnico UNI/PdR 125:2022 per fornire alle aziende le linee guida per conformarsi ai requisiti posti dal PNRR (missione 5), in materia di pari opportunità e di riduzione del gap di genere. A maggio 2024 erano oltre 8000 le certificazioni sulla parità di genere.Si tratta di un passo avanti cruciale per la sostenibilità sociale, promuovendo la parità di genere e l’inclusività nei luoghi di lavoro, allineandosi con le tendenze del mercato che privilegiano e premiano l’attenzione alla responsabilità sociale d’impresa, qualunque sia il settore d’appartenenza.

Ottenere la certificazione, vuol dire -in questo caso per gli stabilimenti balneari- aver raggiunto un buon grado di maturità, in materia di inclusione, rispetto ai seguenti temi: cultura e strategia, governance, processo di HR, opportunità di crescita, equità remunerativa, tutela della genitorialità.La certificazione rilasciata offre i seguenti vantaggi alle imprese: Accesso a sgravi fiscali; Accesso a premi nella partecipazione a bandi nazionali ed Europei; Riduzione dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro; Rafforzamento dell’immagine aziendale nei confronti degli stakeholders:

Raggiungimento di un ambiente lavorativo sano e costruttivo, con il conseguente aumento della produttività e della motivazione dei dipendenti Importanti vantaggi competitivi sul mercato.Un traguardo e un esempio virtuoso quello della costa savonese. Un percorso accessibile a tutte le attività che abbiano a cuore i valori della sostenibilità e che intendano certificare il proprio contributo per una società più equa e inclusiva e al contempo usufruire dei vantaggi gestionali che ne derivano.

UIL FVG: “La regione chiarisca al più presto la sua posizione sui bandi”

“La Regione chiarisca velocemente la situazione sulle gare per le concessioni balneari che, per effetto di una norma regionale, in Friuli Venezia Giulia sono già partite e che devono svolgersi entro il 2024, mentre il governo nazionale ha appena fatto slittare le gare entro la metà del 2027”. Lo chiede il segretario generale UIL del Friuli Venezia Giulia, Matteo Zorn, dopo che sembra riaprirsi una vicenda che in regione sembrava definita.

“Per anni l’Italia ha fatto il gioco delle tre carte sull’obbligo di mettere a gara le concessioni balneari, come previsto dalla direttiva europea Bolkestein, afferma Zorn. Per tutto questo tempo l’Italia ha pagato, con i soldi di tutti, sanzioni per violazione della concorrenza e del libero mercato, mentre chiedeva ai balneari, quasi una corporazione, dei canoni ridicolmente bassi. Dall’altra parte i concessionari realizzano enormi profitti, grazie a ‘prezzi dell’ombrellone’ assurdi a fronte di investimenti quasi sempre solo vantati, poiché diluiti in decenni di ‘privilegi di esclusiva’ sulle spiagge, ma anche spesso grazie allo sfruttamento della forza lavoro. E’ una questione culturale che il turismo debba tendere verso il ‘buon lavoro’ anche se stagionale; purtroppo spesso scivola verso la precarietà malsana, il sommerso, fatti di ore non dichiarate né retribuite, o lavoro in nero”

Da parte sua, inclza il segretario UIL, “il Friuli Venezia Giulia si è mosso autonomamente e ha ordinato ai Comuni di mettere a gara le concessioni, con le dovute tutele per i concessionari uscenti. Ora, non vorremmo che la Regione si rimangiasse quella ‘certezza’ che ha saputo ritagliare alle proprie imprese e lavoratori, ributtandoli nel gioco di una norma nazionale ‘furba’, per non dire ‘maliziosa’. Fissando il termine a metà 2027, infatti, la norma nazionale è evidentemente tarata per fare nuovamente saltare le gare – conclude Zorn –: la scadenza cadrà in un periodo in cui o l’attuale maggioranza di governo sarà in campagna elettorale, o vi sarà già un altro governo”.