Ostia, stagione balneare 2025 a rischio tra incendi e ricorsi
Nella giornata del 24 marzo 2025, due incendi hanno colpito altrettanti stabilimenti balneari a Ostia, sollevando preoccupazioni riguardo alla sicurezza delle strutture e alle possibili cause dolose.
Il primo incendio si è verificato nel pomeriggio presso lo stabilimento “Le Dune”, situato sul lungomare Caio Duilio. Le fiamme hanno distrutto sei cabine in legno e ne hanno danneggiate altre due. Fortunatamente, non si sono registrati feriti.
In serata, un secondo incendio è divampato presso lo stabilimento “Belsito”, in piazza Sirio. In questo caso, le fiamme hanno interessato una cabina, causando danni limitati grazie al rapido intervento dei vigili del fuoco.
Entrambi gli stabilimenti sono gestiti da figure di spicco nel settore balneare: “Le Dune” è di proprietà di Renato Papagni, ex presidente di Federbalneari, mentre “Belsito” è gestito da Edoardo Moscara, leader del Sib Confcommercio. Le autorità stanno indagando sulle cause dei roghi, non escludendo l’ipotesi dolosa.
Questi episodi si inseriscono in un contesto di tensione legato alla direttiva Bolkestein e alla liberalizzazione delle concessioni balneari, tematiche che vedono coinvolti direttamente i gestori degli stabilimenti colpiti.
Le indagini sono in corso per determinare le cause esatte degli incendi e individuare eventuali responsabili.
In questo scenario, in data odierna, il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso del Comune di Roma contro la sospensiva del TAR, sbloccando i bandi per l’assegnazione delle concessioni di 31 stabilimenti balneari. Il sindaco Roberto Gualtieri ha accolto la decisione con soddisfazione, sottolineando l’importanza di rilanciare il litorale romano nel rispetto delle normative europee sulla concorrenza.
Tuttavia, le associazioni di categoria hanno espresso preoccupazione riguardo ai tempi ristretti per l’organizzazione della prossima stagione balneare, prevista per iniziare il 1° maggio.
“Questa ordinanza non convince per la stringatezza e la fragilità delle motivazioni – ha commentato Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a FIPE/Confcommercio. La possibilità degli attuali gestori di partecipare alla gara non può prevalere come, invece, argomenta il Consiglio di Stato su ogni altra valutazione, circa l’evidente illegittimità del bando rispetto alla normativa vigente, così come chiarito dal Tar del Lazio. Questa ordinanza che è cautelare – quindi provvisoria – non elimina, anzi alimenta, ulteriormente il caos sulla balneazione attrezzata a Roma prodotto da un provvedimento frettoloso e giuridicamente sbagliato che, siamo convinti, sarà accertato e dichiarato nel merito”.
“Sussiste il rischio concreto e reale che gli stabilimenti balneari del Lido di Roma non possano essere operativi e completamente funzionanti per la prossima stagione estiva – conclude Capacchione, lanciando un grido di allarme. – Spetta adesso al Comune di Roma evitare il verificarsi di questa gravissima eventualità”.
“Tanta euforia da parte del sindaco Gualtieri e dell’assessore Zevi per la decisione del Consiglio di Stato che ha decretato lo stop della sospensiva del Tar al bando delle concessioni balneari del litorale romano mi sembra del tutto fuori luogo per una serie di motivi anche perché è una decisione cautelare e non definitiva. Diciamo subito che è veramente ridicolo fare nuove gare per un anno solo e che sembra altrettanto bizzarro pensare che si arrivi alle nuove concessioni entro il 1° maggio, data di apertura della nuova stagione, avendo quindi a disposizione poco più di un mese. Inoltre è bene ricordare che manca ancora il decreto governativo che stabilisce gli indennizzi ai concessionari uscenti, che non è stato approvato il piano di utilizzazione degli arenili (Pua) e che la norma nazionale concordata con la Commissione Europea ha spostato le gare al 2027. Non si tratta di difendere uno status quo, ma di dare certezze ad un settore che invece al momento naviga a vista, in attesa della pronuncia del Tar sul merito prevista per il prossimo ottobre che potrebbe rimescolare tutte le carte”.
Nonostante gli entusiastici commenti di certa stampa e del sindaco Gualtieri, resta una grandissima incognita per la prossima stagione balneare. Chi si accollerà i costi per la gestione di un solo anno considerando anche che molti stabilimenti sono gravemente danneggiati dalle mareggiate invernali?