Stop al secondo stabilimento balneare alla Scala dei Turchi

Il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) di Palermo ha recentemente respinto il ricorso presentato dalla società A.M. sas, che intendeva costruire un secondo stabilimento balneare nei pressi della Scala dei Turchi. Il progetto era stato visto con preoccupazione da molti per il potenziale impatto negativo sul paesaggio naturale e sul valore ambientale dell’area.

La decisione del TAR si basa sulla necessità di proteggere la Scala dei Turchi, riconosciuta come un sito di interesse paesaggistico e culturale. Già nel 2019, il Comune di Realmonte aveva negato l’autorizzazione alla costruzione, sostenendo che avrebbe violato le normative di tutela ambientale e le prescrizioni della Soprintendenza di Agrigento. Quest’ultima impone un limite di distanza di 100 metri tra stabilimenti balneari per evitare la saturazione della costa e preservare la bellezza naturale del luogo.

La comunità locale e le organizzazioni ambientaliste hanno accolto con favore la sentenza del TAR, vedendola come una vittoria per la conservazione del patrimonio naturale siciliano. La Scala dei Turchi, con la sua caratteristica scogliera bianca, è non solo una meta turistica ma anche un simbolo della bellezza naturale della regione, e la sua protezione è considerata una priorità.

Con il progetto dello stabilimento balneare bloccato, l’attenzione si sposta ora sulla gestione sostenibile dell’area. Ci sono proposte per migliorare l’accesso pubblico alla spiaggia, garantendo allo stesso tempo la tutela ambientale. Si discute anche di possibili interventi di recupero e conservazione della falesia, che ha subito negli anni diversi atti di vandalismo.

Questa situazione sottolinea l’importanza di un equilibrio tra sviluppo economico e conservazione ambientale, un tema sempre più centrale nel dibattito pubblico in Italia e nel mondo. La Scala dei Turchi rimane un esempio di come la bellezza naturale possa essere sia una risorsa che una responsabilità da gestire con cura.

L’Associazione Turistica Balneare Siciliana esprime perplessità sul nuovo Decreto Assessoriale sui PUDM

L’Associazione Turistica Balneare Siciliana, da sempre impegnata nella tutela degli interessi dei concessionari balneari della regione, interviene con preoccupazione rispetto al Decreto Assessoriale emanato dall’Assessore Regionale del Territorio e Ambiente, On. Giusy Savarino, il 2 gennaio 2025.

Il Decreto mira a semplificare i procedimenti di approvazione dei Piani di Utilizzo delle Aree Demaniali Marittime (PUDM) dei Comuni costieri siciliani, con l’obiettivo dichiarato di regolamentare le aree demaniali marittime e avviare successivamente i bandi pubblici per le concessioni. Tuttavia, l’Associazione sottolinea che:

  • La negligenza dei Comuni costieri nel completare i PUDM risale al 2006, nonostante la nomina di Commissari ad acta.
  • I PUDM, nella loro attuale formulazione, non sembrano prevedere nuove aree da destinare a bandi pubblici, ma solo la regolamentazione delle concessioni già esistenti.

Preoccupazioni dei concessionari esistenti

I concessionari già operativi esprimono un netto dissenso verso l’eventualità di bandi pubblici per le aree attualmente in concessione. Essi ricordano che:

  1. L’estensione al 2033, già ottenuta tramite un iter istruttorio trasparente e oneroso, ha comportato:
    • Evidenza pubblica tramite portale.
    • Pagamento di conguagli e tasse per garantire il canone fino al 2033.
    • Riconoscimento di legittimità da parte del Consiglio di Stato in diverse sentenze.
  2. Contrariamente a quanto dichiarato, non vi è alcuna garanzia normativa per la continuità fino al 2027, né sono previsti piani immediati per destinare nuove aree a bandi pubblici

L’Associazione lamenta inoltre l’esclusione dei rappresentanti del settore balneare dalla fase di pianificazione dei PUDM. La collaborazione dei concessionari, che vantano una conoscenza diretta del territorio e delle sue potenzialità, avrebbe potuto migliorare i PUDM, trasformandoli in strumenti non solo di regolamentazione, ma anche di programmazione turistica.

La Sicilia vanta 1.500 chilometri di costa, di cui solo il 19% è occupato da concessioni demaniali marittime e appena l’8% da stabilimenti balneari. I PUDM rappresentano un’opportunità unica per:

  • Incrementare le attività turistiche.
  • Valorizzare risorse ancora inespresse.
  • Pianificare un utilizzo equilibrato del territorio costiero.

L’Associazione Turistica Balneare Siciliana invita a un dialogo costruttivo tra i Comuni costieri, la Regione e i concessionari per garantire che i PUDM siano strumenti inclusivi e migliorativi, capaci di conciliare la necessità di regolamentazione con le prospettive di sviluppo turistico e territoriale.