Meloni (FdI): “Ridicolo e vergognoso rimandare questione indennizzi al Governo, UE non accetterebbe”

 

“Quello raggiunto dalla maggioranza sulle concessioni balneari è un accordo ridicolo e vergognoso. Rimandare la questione degli indennizzi addirittura al Governo, con il rischio più che concreto che questi vengano fortemente osteggiati dalla Commissione Europea e non vedano mai la luce, vuol dire lasciare totalmente senza tutele i concessionari attuali, che si vedranno in buona parte espropriate le loro aziende a favore delle multinazionali straniere.

Anche perché il Governo ha già dimostrato chiaramente come la pensa sull’argomento, presentando un emendamento che recepisce la forzatura del Consiglio di Stato contro il potere legislativo del Parlamento e addirittura raccontando agli italiani che senza le aste delle concessioni balneari sarebbero saltati 19 miliardi di finanziamenti del PNRR.

Da un governo del genere, e dai decreti attuativi che è chiamato ad emanare, non ci aspettiamo altro che la mazzata definitiva a decine di migliaia di imprese che rappresentano un pezzo fondamentale del nostro turismo. Un tempo andava di moda l’esproprio proletario a vantaggio dello Stato. Ora lo Stato espropria i privati a vantaggio di altri privati, più grandi e più forti. Contro questo scempio Fratelli d’Italia continuerà a battersi in ogni sede”.

Concorrenza, Federbalneari: “Quadro politico confuso, rischio contenzioso dei comuni mette a rischio assegnazione spiagge e turismo

 

Il quadro politico che emerge dalla discussione in merito al Ddl Concorrenza sul tema delle concessioni balneari è confuso – dichiara Marco Maurelli, Presidente di Federbalneari Italia – il Parlamento è in balia del Governo e del Consiglio di Stato ed il profondo stallo che ne sta derivando, mette a rischio sia l’assegnazione delle spiagge, che la programmazione del turismo, che invece merita una riflessione attenta da parte delle istituzioni, considerato quello che rappresenta per la collettività e per l’economia del paese” aggiunge Maurelli, Presidente di Federbalneari Italia.

Allo stato attuale, infatti, resta fermo il termine del 31 dicembre 2023, per far partire le gare per l’assegnazione delle spiagge, come stabilito dal Consiglio di Stato e recepito nell’articolo 2 del Ddl Concorrenza, ma nel testo di riforma, che sarà discusso in Senato la prossima settimana, si prevede una proroga di un anno (31 dicembre 2024), qualora nasca un contenzioso o ci siano difficoltà oggettive legate all’espletamento della gara, che saranno demandati al comune di appartenenza.

E’ una riforma inadeguata, decisa in modo frettoloso e non condivisa con la categoria dei balneari – precisa Marco Maurelli, Presidente di Federbalneari Italia – che a partire dal 2024, avrà delle ripercussioni sui comuni, ignari di cosa accadrà e dei contenziosi che ne deriveranno. Siamo molto preoccupati perché non si può stabilire una data a priori, per la fine di un contenzioso, cioè il 2024, che il comune potrà gestire solo rivolgendosi alla giustizia amministrativa, i cui tempi di gestione non sono prevedibili – considera ancora Maurelli, Presidente di Federbalneari Italia.

Inoltre Federbalneari Italia teme che il testo del Ddl Concorrenza, che andrà al vaglio della Commissione Europea, rischi un’ulteriore bocciatura. Per tutte queste ragioni, chiediamo che la riforma si faccia nel rispetto delle imprese e non arrecando danni nei loro confronti e chiediamo al Governo un tavolo di confronto meno frettoloso” conclude Marco Maurelli, Presidente di Federbalneari Italia.

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