Ddl concorrenza: Turco (M5S), su balneari indennizzi con perizia indipendente

 

Per nautica da diporto con ormeggi serve disciplina ad hoc (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) – Roma, 25 mag – “In tema di concessioni balneari il M5S stamane ha formalizzato proposte concrete per migliorare il testo e risolvere alcune ultime criticita’. Per il M5S gli impedimenti che in taluni casi non consentiranno la conclusione delle procedure di gara entro il 31 dicembre 2023 dovranno essere accompagnate da adeguate e specifiche motivazioni per non contravvenire il dettato della direttiva e del Consiglio di Stato. Cosi’ come e’ necessaria anche la previsione di una disciplina specifica per la nautica da diporto con punti di ormeggio per la particolarita’ del settore economico e della loro attivita’”.

Cosi’ il senatore Mario Turco, vicepresidente M5S. “Sul fronte degli indennizzi a carico di chi subentra per le concessioni che passeranno di mano – aggiunge in una nota – e’ importante che esso sia determinato in funzione di una ‘valutazione equa’ fatta sulla base di una perizia estimativa giurata da un perito indipendente. Vale a dire che non sia nominato ne’ dal concessionario uscente ne’ dal subentrante, ma dall’autorita’ competente preposta alla gestione del bando di gara. A seguire abbiamo chiesto un tavolo di discussione sul possibile regime speciale per la miticoltura e maricoltura che svolgono attivita’ produttiva diversa rispetto ai balneari, con prospettive economiche diverse, i cui canoni concessori non possono essere determinati alla stessa stregua dei balneari”. Per Turco, infine, “importante e’ anche la proporzionalita’ tra spiagge private e pubbliche, dove queste ultime dovranno essere valorizzate con destinazione di parte dei canoni di concessione”. (RADIOCOR)

Dl concorrenza in aula il 30 maggio: gare rinviate a fine 2024

Il dl Concorrenza approderà in Aula al Senato il 30 maggio per essere votato entro la stessa giornata, dopo aver ricevuto l’ultimo via libera della Commissione Industria il 26 maggio. Lo ha deciso ieri la conferenza dei capigruppo, dopo le sollecitazioni arrivate dal premier Mario Draghi, che aveva chiesto alla Presidente Elisabetta Casellati di chiudere il capitolo Concorrenza entro maggio, in modo da riuscire a portare a casa, tempi tecnici permettendo, tutte le riforme previste entro il primo semestre (fisco, concorrenza e così via).

L’iter al Senato si era bloccato per la questione delle concessioni balneari, affrontata all’articolo 2, che divideva il centrodestra (favorevole a tempi più lunghi e maggiori ristori) dal centro-sinistra. Sul mancato accordo la spada della questione di fiducia, che il governo intende porre in extrema ratio, facendo saltare anche il fragile accordo raggiunto su altri temi chiave. Di qui la scelta di affrontare prima tutti gli altri temi e lasciare in ultimo l’articolo 2 sui balneari.

E’ arrivata intanto la proposta emendativa del viceministro dello Sviluppo economico Gilberto Pichetto Fratin, che si propone di facilitare un’intesa, ma ha convinto solo a metà: accettato il rinvio sino a fine 2024 delle gare per le concessioni resta in discussione il meccanismo degli indennizzi.

Il rinvio delle gare è previsto “in deroga” e cioè in pendenza di “un contenzioso o difficoltà oggettive legate all’espletamento del bando” ed è previsto che “l’autorità competente possa differire il termine di scadenza delle concessioni in essere per il tempo strettamente necessario alla conclusione della procedura e, comunque, non oltre il 31 dicembre 2024”. Prima dell’espletamento delle gare “l’occupazione dell’area demaniale da parte del concessionario uscente è comunque legittima”.

Quanto alla questione dell’indennizzo a favore delle aziende balneari che non ottengono il rinnovo della concessione, la proposta del governo prevede che si calcoli “sulla base delle scritture contabili” o “di perizia giurata redatta da un professionista abilitato”. L’onere sarà a carico del concessionario subentrante ed a favore dell’uscente per ristorarlo della “perdita dell’avviamento connesso ad attività commerciali o di interesse turistico, del valore residuo dei beni immobili oggetto di investimenti per l’esercizio dell’impresa”. Resta aperta anche la questione della detrazione degli ammortamenti.(TELEBORSA) 25-05-2022 09:25