Fiba Campania: balneari, DL penalizza e mortifica la balneazione italiana

Convocata una riunione urgente per decidere iniziative di protesta “Il provvedimento legislativo approvato dal Parlamento sulle concessioni demaniali marittime vede la netta contrarietà degli imprenditori balneari italiani perché non affronta la questione della scarsità della risorsa (presupposto per la corretta applicazione della #DirettivaBolkestein), così come anche da ultimo ribadito dalla nostra Corte costituzionale con l’ordinanza 161 del 7 ottobre scorso”. È quanto affermano in una nota congiunta i nostri vertici nazionali FIBA unitamente al SIB.

“A ciò si aggiunga l’irrisorio valore dell’indennizzo previsto calcolato sugli investimenti degli ultimi cinque anni, anni forse a qualcuno sarà sfuggito aggiunge il presidente FIBA CAMPANIA Raffaele Esposito, segnati dal Covid e dell’incertezza sulla durata delle concessioni. Già domani saremo convocati per il Consiglio direttivo nazionale per una valutazione del provvedimento.

Proprio riguardo al testo approvato sottolineammo come lo stesso non abbia visto il coinvolgimento non solo della categoria ma, anche e soprattutto, degli enti concedenti (Regioni e Comuni) che esercitano le funzioni amministrative in materia, FIBA CAMPANIA prosegue il presidente Esposito, attraverso il proprio ufficio legale si rivolgerà agli enti locali per “governare” nel miglior modo possibile e comunque monitorare gli aspetti amministrativi di questa fase molto delicata per centinaia di nucleo familiari piccoli imprenditori della balneazione. Riteniamo che sia interesse di tutti una riforma organica della materia che salvaguardi le aziende turistiche attualmente operanti, le quali da anni costituiscono un modello di balneazione attrezzata efficiente e di successo.

È comunque certo che continueremo a batterci, con forza e determinazione, a tutela dei diritti riconosciuti, anche dal diritto europeo, degli operatori attualmente operanti e per evitare che sia distrutto o snaturato il modello di balneazione attrezzata italiana fondato prevalentemente sul lavoro dei concessionari.

“Sconcerta, poi conclude la nota congiunta FIBA -SIB” che ci trova perfettamente allineati dice il Presidente Esposito, “l’esclusione dalla Bolkestein solo dei circoli sportivi non anche di coloro che dalla concessione ricavano il reddito esclusivo per la propria famiglia”, un vero schiaffo ai piccoli imprenditori balneari che con sacrificio e passione hanno fatto della balneazione italiana e campana un modello efficiente e migliorativo delle nostre coste anche in chiave sostenibile.

Balneari, Capacchione (Sib) e Rustignoli (Fiba): “Il decreto sulle concessioni ci danneggia”

 

“Il provvedimento legislativo approvato, oggi, dal Parlamento sulle concessioni demaniali marittime vede la netta contrarietà degli imprenditori balneari italiani perché non affronta la questione della scarsità della risorsa (presupposto per la corretta applicazione della Direttiva Bolkestein), così come anche da ultimo ribadito dalla nostra Corte costituzionale con l’Ord. 161 del 7 ottobre scorso – affermano in una nota congiunta Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a FIPE/Confcommercio e Maurizio Rustignoli, presidente di FIBA/Confesercenti.

“A ciò si aggiunga l’irrisorio valore dell’indennizzo previsto calcolato sugli investimenti degli ultimi cinque anni, segnato dal Covid e dell’incertezza sulla durata delle concessioni. Già domani è convocato il Consiglio direttivo nazionale per una valutazione del provvedimento legislativo e per decidere le iniziative sindacali conseguenti. Registriamo, poi, con profondo rammarico, che il provvedimento non ha visto il coinvolgimento non solo della categoria ma, anche e soprattutto, degli Enti concedenti (Regioni e Comuni) che esercitano le funzioni amministrative in materia”, aggiungono.

“Riteniamo che sia interesse di tutti, non solo dei balneari, una riforma organica della materia che salvaguardi le aziende turistiche attualmente operanti, le quali da anni costituiscono un modello di balneazione attrezzata efficiente e di successo – proseguono -. Così come riteniamo sia interesse di tutti che questa questione non sia oggetto di strumentalizzazioni politiche ma di un serio e obbiettivo dibattito pubblico. È comunque certo che continueremo a batterci, con forza e determinazione, a tutela dei diritti riconosciuti, anche dal diritto europeo, degli operatori attualmente operanti e per evitare che sia distrutto o snaturato il modello di balneazione attrezzata italiana fondato prevalentemente sul lavoro dei concessionari”.

“Nell’interesse non solo dei concessionari ma del Paese. Sconcerta, poi – conclude la nota congiunta – l’esclusione dalla Bolkestein solo dei circoli sportivi non anche di coloro che dalla concessione ricavano il reddito esclusivo per la propria famiglia”, concludono Capacchione e Rustignoli.