Concessioni balneari, Toscana accelera su modifiche legge

Il tema delle concessioni balneari sta letteralmente vivendo una stagione caldissima. Anche in Toscana, la cui costa è rinomata meta estiva che attrae turisti da tutto il mondo, l’argomento è tra i più dibattuti sia dagli imprenditori del settore, compresi ristoratori, albergatori e tutta la filiera coinvolta nelle ‘vacanze al mare’, sia in sede istituzionale.

E proprio ieri (11 luglio) le concessioni balneari sono state all’ordine del giorno dei lavori della II Commissione Sviluppo Economico della Regione Toscana, andata in scena presso il Consiglio Regionale nel capoluogo fiorentino.

Conflavoro Toscana ai lavori sulle concessioni balneari

Conflavoro Toscana, la federazione regionale di Conflavoro, ha partecipato all’audizione intervenendo con il segretario regionale, nonché presidente territoriale di Pisa, Salvatore Centola. Con lui Enrico Fantini, delegato alle Relazioni istituzionali della Toscana e presidente della sede Conflavoro di Firenze. Nella fattispecie, i lavori della II Commissione hanno riguardato la modifica della legge regionale riguardante le concessioni balneari.

“Si tratta di una tematica di assoluta rilevanza che coinvolge l’intero comparto turistico-balneare di tutto il Paese e in particolar modo della Toscana – spiegano Centola e Fantini – con la Regione presieduta da Eugenio Giani che avrebbe deciso di anticipare i tempi rispetto a una legge nazionale che ancora non chiarisce tutte le modalità, come invece richiesto dalla Direttiva europea Bolkenstein”.

“Riteniamo che l’indicazione del valore dell’impresa come indennizzo per il concessionario uscente sia un passo importante ma non sufficiente – evidenziano i due dirigenti di Conflavoro Toscana – facendo presente gli importanti investimenti degli operatori, la presenza spesso di concessioni multiple (demaniali e comunali) e il valore sociale oltreché economico di queste realtà”.

“E, certamente, è di primaria importanza e considerazione il fatto che gli imprenditori comunque hanno fino ad oggi lavorato in un’ottica di investimento anche per le nuove generazioni. Insomma – concludono Centola e Fantini – riteniamo sia giusto discutere ed approfondire in vista anche del nuovo DDL Concorrenza che è in discussione a Roma, e sul quale Conflavoro nazionale sicuramente avanzerà le istanze a tutela degli operatori turistici”.

Maurelli, Federbalneari: “Dopo esproprio della Cgue ai balneari il Governo può stabilire nuova disciplina con valore economico dei beni”

Siamo molto perplessi e certamente contrari al depauperamento del patrimonio delle nostre imprese del mare. Questo è un patrimonio dello Stato che è stato valorizzato proprio dal nostro sistema turistico con investimenti costanti nel lungo periodo. In Italia, ci sono circa 800 di questi beni inamovibili censiti.

Riteniamo anacronistico l’art. 49 del Codice della Navigazione, e l’indennizzo dovuto al concessionario, giunto a fine rapporto, sarebbe naturale. La Corte di Giustizia conferisce al Governo – continua Marco Maurelli, FEDERBALNEARI ITALIA – la via d’uscita da cogliere per riscrivere un nuovo “patto concessorio” in grado di ricomprendere il concetto dell’indennizzo per il bene demaniale acquisito dallo Stato, oggi a costo nullo, seppur oggetto di valorizzazione da parte del concessionario, il quale non può essere privato di questa opportunità economica che rafforza l’impianto del valore aziendale sancito dalla legge 118/2022 e tuttora valido.