Paci: “Sindaco e giunta si rifiutano di mandare un messaggi a Roma contro la Bolkestein”

 

“La mozione che ho presentato – si legge nella nota stampa – si rivolgeva soprattutto al sindaco e alla giunta e li invitava a far pervenire un messaggio al governo, a Roma, un messaggio finalmente a sostegno di tutte quelle famiglie che hanno investito in un’attività che da tutt’ora lustro e ricchezza alla nostra terra. La riforma della legislazione sulle concessioni balneari è un processo che l’Italia può affrontare in completa autonomia in quanto nessuna delle condizioni contenute nella direttiva Bolkestein sono applicabili alla gestione delle concessioni.

Lo stato italiano, con un emendamento del 15 febbraio 2022, approvato all’unanimità dal consiglio dei ministri, mette a serio rischio la sopravvivenza di circa 30mila aziende, principalmente a carattere familiare, operanti nel settore delle concessioni demaniali marittime, molte di queste in Versilia ed a Viareggio.

Nel nostro paese è da tanto che si discute sulla direttiva Bolkestein, si discute e basta, intanto in altri paesi, come Francia, Spagna e Portogallo le concessioni vengono prorogate ignorando l’applicazione della direttiva del 2006. Lo stesso Bolkestein in un intervento dell’aprile 2018 a Roma, in un’iniziativa degli operatori degli stabilimenti balneari chiarì la questione dicendo apertamente che: “La direttiva (Bolkestein) non si applicava agli stabilimenti balneari, poiché le concessioni balneari sono beni e non servizi”.

Mi domando se  proprio ora, in questo preciso momento storico, pervaso dall’incertezza dovuta alla pandemia e dalla tragica realtà della guerra, fosse necessario minare la sicurezza di migliaia di aziende del settore turistico.

Se lo stato italiano vuole cambiare qualcosa, perché qualcosa va cambiato, allora deve parlarne prima di tutto insieme alle categorie interessate, che in questo caso sono state ignorate, bisogna fare una legge organica su tutta la penisola per la regolamentazione di questa categoria, dove venga stabilito in primis che la Bolkestein non è applicabile alle concessioni demaniali.

I rappresentanti istituzionali dei comuni costieri devono farsi portavoce di coloro che hanno investito e lavorato per  fare la storia di questi comuni e posto le fondamenta per la nascita del nome della Versilia e di Viareggio, proprio in questa città fu aperto il primo stabilimento balneare nel 1827.

Per questo chiedevo che il sindaco e la giunta si facessero portavoce di questa categoria e di questo messaggio a Roma, presso il governo centrale, una responsabilità, che, vista come è andata la votazione nell’ultimo consiglio comunale, non si sono voluti assumere.”

Bolkenstein, Consiglio comunale vota mozione per chiedere una norma urgente per aiutare le associazioni senza scopo di lucro

 

Il comparto balneare è considerato di primaria importanza per l’economia di Genova e della Liguria, per questo il Consiglio comunale ha votato una mozione congiunta presentata dalla Lega e dal Pd per chiedere al sindaco e alla Giunta di farsi promotori di iniziative, sia nell’ambito del Consiglio Autonomie Locali che in sede di Conferenza Stato – Città e Autonomie Locali, se necessario coinvolgendo la Giunta e il Consiglio della Regione Liguria – per chiedere al Governo e al Parlamento un intervento normativo urgente che introduca una distinzione chiara fra associazioni operanti senza scopo di lucro e realtà imprenditoriali, prevedendo un regime più favorevole per le prime e un canone minimo equo e sostenibile.

Dopo la sentenza della VI sezione del Consiglio di Stato n. 299 del 13 gennaio 2021, infatti, la scadenza delle concessioni demaniali marittime è stata fissata al 31 dicembre 2023, mettendo potenzialmente a rischio centinaia di attività economiche del settore balneare, senza peraltro prevedere una ragionevole e necessaria distinzione fra gli stabilimenti balneari che operano con modalità imprenditoriale e le attività quali associazioni e circoli ricreativi titolari di concessioni presso i quali si svolgono attività di natura prevalentemente sociale e/o associativa.

Nella mozione si chiede inoltre di implementare i contributi ordinari a favore dei concessionari a base associativa senza scopo di lucro, affinché possano continuare a svolgere la loro preziosa attività dal punto di vista sociale, formativo e sportivo in senso stretto, qualora non avvenissero le modifiche a livello nazionale.