Ricci (Itb) scrive a Draghi: “Lo Stato difenda la cultura balneare unicum nel mondo”

 

Sono Giuseppe Ricci, concessionario di un piccolo tratto di spiaggia a S. Benedetto del Tronto e scusandomi per il disturbo, dato che fra qualche mese torneranno i turisti nelle nostre località balnearie e noi torneremo ad aprire i nostri stabilimenti e a lavorare per i turisti italiani ed esteri, con la speranza che il vento cambi, soprattutto per chi vive ora nell’ incubo delle bombe e per noi che viviamo di turismo.
A tale proposito vorrei ricordare i nostri nonni e i nostri genitori che, sopravvissuti ad una disastrosa guerra mondiale, hanno fatto nascere e crescere dalle macerie quelli che oggi sono apprezzati stabilimenti balneari, invidiateci da tutti gli operatori del settore e che hanno permesso lo sviluppo la sopravvivenza e lo sviluppo di intere popolazioni costiere.
Tutto ciò tanti lottando contro burocrazia, leggi complicate, passaggi di competenze, difficoltà naturali, provocatori e ostilità professionali.. e oggi, nel mezzo di una pandemia, con disfattisti e provocatori, sempre pronti a criticare e a sabotare il lavoro di tanti di noi, causando spesso problemi aggiuntivi…
Per tutto ciò, Presidente Draghi, sgombriamo il tavolo dalle fake news, non è vero che le risorsa spiaggia scarseggia, come sostengono gli interessati difensori della Direttiva Bolkestein! Le nostre spiagge e le nostre coste hanno tanto spazio da offrire a chi vuole vivere le sue vacanze in libertà! E tutto questo nel rispetto delle regole dettate dai piani regolatori di spiaggia, piani che hanno permesso uno sviluppo importantissimo per l’ economia delle nostre aree costiere! Voglio, poi, ricordare che le nostre strutture balneari non sono servizi, ma beni messi a disposizione dei turisti balneari e che sono costruite nel rispetto dei piani regolatori!
La nostra cultura di gente di mare ci porta, inoltre, ad avere il massimo rispetto delle risorse naturali, l’attenzione all’ ecologia dell’ambiente, all’ordine pubblico.., nonché l’ attenzione alle fake news come le paventate e artatamente raccontate news di favoritismi alle imprese ed elargizione di indennizzi… ebbene, per noi, nulla di tutto questo!
La vita dei balneari è difficile perché bisogna sempre tutelare l’ ambiente, fare attenzione all’ ecologia e alla sicurezza delle nostre spiagge, lottare contro chi vuole approfittare della stagione estiva per i propri obiettivi (non sempre onestissimi), ma noi non abbiamo paura dei disonesti o dei furbastri: operare nel turismo balneare è la nostra missione e la nostra passione! Noi siamo i difensori ultimi del turismo famigliare, delle vacanze , delle vacanze dal tratto umano: non permetta, quindi, Presidente Draghi, che escano proprio le nostre famiglie e i nostri collaboratori dalla gestione delle concessioni per far posto a sordidi speculatori!
Noi siamo i difensori ultimi della cultura del mare, delle vacanze come relax e serenità e della buona cucina anche in riva al mare…Noi vogliamo, con il suo aiuto, far capire a tutti che lo Stato è presente, che i diritti dei cittadini sono difesi e i lavoratori sono tutelati: in altre parole noi difendiamo oggi sempre la cultura del nostro turismo balneare, un unicum in Europa e, forse nel mondo! Lo difendiamo oggi mai e smetteremo mai di difenderlo, combattendo con passione la nostra battaglia!
Grazie per l’ attenzione e rispettosi saluti

Concessioni, Maurelli (Federbalneari) a Balnearia: “Il Parlamento riuscirà ad incidere?”

 

“Torno a ripeterlo in ogni contesto utile: il metodo della Riforma appena depositata in Senato non ci convince, non è corretto lavorare in assenza delle linee guida espresse dal comparto. E il Parlamento? Siamo fiduciosi e stiamo avviando costanti contatti, ma a volte si fa strada l’impressione che sia destituito di strumenti con reale efficacia”. A parlare è Marco Maurelli, Presidente di Federbalneari Italia, intervenuto oggi al convegno di apertura di Balnearia 2022, fiera di riferimento per ospitalità e balneazione.

Maurelli ha sottolineato l’importanza delle occasioni, come questa del Salone di Carrara, che riuniscano il settore per ragionare sulle criticità di una “riforma necessaria, ma che deve essere governata bene, come purtroppo non sta avvenendo”. Il principale timore espresso dal Presidente di Federbalneari è che il tempo esiguo e l’incertezza per metterla in atto si traducano in una mancata riforma e gettino concessionari, regioni e Comuni nel Caos, oltre a svilire il valore delle aziende. “È opportuno lavorare – ha auspicato Maurelli – su una norma transitoria, per tamponare l’assenza di ammortamenti e investimenti, fiaccati da una durata delle concessioni che depaupera il valore aziendale. Questo – ha sottolineato il Presidente di Federbalneari Italia – vale ancora di più per le aziende che hanno mutui in essere e in ogni caso la riforma così come delineata non regge economicamente”. Da parte di Maurelli è arrivato anche un appello affinché non ci siano disparità di trattamento tra concessioni: “Non si comprende perché i circoli ministeriali, che a oggi non pagano il canone e non vanno a bando, non debbano sottostare alle medesime regole delle altre concessioni demaniali: ci batteremo perché rientrino nella riforma, come è giusto che sia”.

Il convegno di apertura di Balnearia è stato anche occasione per ribadire l’importanza di valorizzare la professionalità: “Perché è giusto – ha spiegato Maurelli – sostenere i giovani, ma non a discapito di chi ha anni di esperienza sul campo, perché nessun mestiere si improvvisa”.

Ancora una volta, infine, molta importanza è stato dato al tema – cruciale per Federbalneari – della necessità di una mappatura corretta delle concessioni. “Come non mi stancherò mai di ripetere – ha insistito Maurelli – il fatto che i chilometri di coste siano venticinquemila anziché settemilacinquecento cambia completamente la prospettiva sulla questione: fare un censimento che non tenga conto di laghi e fiumi è semplicemente una assurdità”.